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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Israele blocca gli aiuti alimentari dell’UNRWA per i civili di Gaza. “Molti moriranno di fame e sete”

L’UNRWA: “La principale ancora di salvezza per i rifugiati palestinesi non può fornire assistenza salvavita nel nord di Gaza. Ciò è scandaloso e rende intenzionale” il fatto di “ostacolare l’assistenza salvavita durante una carestia provocata dall’uomo”.
A cura di Davide Falcioni
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La fame che attanaglia milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza è destinata ad aggravarsi nei prossimi giorni. A renderlo noto Philippe Lazzarini, direttore generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), che in un post su X ha reso noto che Israele impedirà l'arrivo di aiuti alimentari: "Nonostante la tragedia che si è verificata sotto i nostri occhi" nella Striscia di Gaza "le autorità israeliane hanno informato le Nazioni Unite che non approveranno più alcun convoglio alimentare" dell'Unrwa. "La principale ancora di salvezza per i rifugiati palestinesi non può fornire assistenza salvavita nel nord di Gaza", ha aggiunto Lazzarini. "Ciò è scandaloso e rende intenzionale" il fatto di "ostacolare l'assistenza salvavita durante una carestia provocata dall'uomo".

Il direttore dell'agenzia ONU ha avvertito che "impedendo all’UNRWA di adempiere al suo mandato a Gaza, il tempo scorrerà più velocemente verso la carestia e molti altri moriranno di fame, disidratazione e mancanza di riparo. Ciò non può accadere, macchierebbe solo la nostra umanità collettiva".

OMS: "Revocare urgentemente lo stop agli aiuti"

Anche il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha commentato lo stop agli aiuti umanitari imposto all'agenzia ONU da Israele: "Bloccare le consegne di cibo da parte dell'UNRWA significa di fatto negare alle persone che muoiono di fame la possibilità di sopravvivere. Questa decisione deve essere urgentemente revocata. I livelli di fame sono acuti. Tutti gli sforzi per consegnare il cibo non solo dovrebbero essere consentiti, ma ci dovrebbe essere un'immediata accelerazione delle consegne di cibo".

Oggi nuova risoluzione al Consiglio di Sicurezza ONU

Intanto oggi il Consiglio di Sicurezza dell’ONU è chiamato a votare un'altra risoluzione che chiede un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza durante il mese sacro musulmano del Ramadan. Il voto arriva dopo che venerdì Russia e Cina hanno posto il veto a una risoluzione presentata dagli Stati Uniti, che avrebbe sostenuto "un cessate il fuoco immediato e prolungato" in cambio della liberazione degli ostaggi da parte di Hamas.

La nuova risoluzione, avanzata dai 10 membri non permanenti del Consiglio di sicurezza, è appoggiata da Russia e Cina e dal Gruppo arabo alle Nazioni Unite, composto da 22 nazioni. Una dichiarazione rilasciata venerdì sera dal Gruppo arabo fa appello "ad agire con unità e urgenza" e votare a favore della risoluzione "per fermare lo spargimento di sangue, preservare vite umane ed evitare ulteriori sofferenze umane e distruzione." Tuttavia, gli Stati Uniti fanno sapere che la risoluzione potrebbe danneggiare i negoziati in corso a Doha, così di fatto annunciando un probabile loro veto che ancora una volta sancirebbe la paralisi del Consiglio, l'unico organo delle Nazioni Unite che potrebbe adottare decisioni vincolanti.

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