Israele, 16enne stuprata in hotel: proteste in piazza, altri 11 arresti
Sono accusati di aver abusato di lei a turno. Si tratta di undici soggetti arrestati oggi con l'accusa di aver stuprato in gruppo una ragazza di sedici anni tra le mura di una stanza del Red Sea Hotel il 12 agosto scorso, in Israele. Oltre ai presunti stupratori, anche il direttore dell'hotel è stato arrestato con l'accusa di aver ostacolato le indagini e di non aver impedito il crimine. L'episodio ha scioccato migliaia di persone che si sono riversate in piazza a Givatayim, Haifa e in altre città, per chiedere giustizia per la giovanissima vittime e misure adeguate di contrasto alla violenza contro le donne. Secondo Ilana Weizman del gruppo per i diritti delle donne HaStickeriot, infatti, una donna israeliana su cinque è stata violentata durante la sua vita. Il primo ministro Benjamin Netanyahu è intervenuto pubblicamente definendo lo stupro definendolo un "crimine contro l'umanità".
I fatti risalgono allo scorso 12 agosto, quando la vittima, una ragazzina di sedici anni che era andata in albergo per bere con alcuni coetanei, è stata trascinata in una stanza per essere abusata da più persone. Molti uomini, secondo il racconto dei testimoni, si sono avvicendati alla porta di quella stanza dove a un certo punto si è formata una sorta di ‘fila', mentre il direttore dell'albergo, a cui era stata segnalata la situazione, si rifiutava di intervenire. La vittima, oggi sotto choc, sta collaborando con la polizia per identificare i suoi aguzzini. È stata posta sotto la protezione della polizia dopo che i suoi dati personali hanno iniziato a diffondersi online. Il timore che possa essere intimidita o minacciata dagli uomini che sta accusando. Anche una giovane donna di 19 anni è stata interrogata con il sospetto di aver incoraggiato la diffusione di immagini dello stupro.