Isis, raid siriano fa oltre 40 morti tra i civili. A Mosul ucciso il “governatore”
Non si fermano i raid contro l'Isis e non si ferma la scia di sangue tra Iraq e Siria. Di poche ore fa è la notizia (la fonte è la Cnn, che riporta le dichiarazioni di referenti della polizia irachena) dell'uccisione di Habdelgani Saleh Hamid, già ufficiale dell'esercito di Saddam Hussein e da qualche giorno governatore di Mosul, la città del nord dell'Iraq saldamente nelle mani dell'Isis. A quanto si apprende in queste ore, il governatore è stato ucciso da un raid mirato della coalizione che sta combattendo il califfato: le modalità sono simili a quelle che, meno di un mese fa, avevano portato al ferimento del leader dello Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi (che, a quanto risulta, sarebbe ora in Siria, in una zona controllata dai miliziani, mentre il conflitto continua con grande violenza sempre intorno a Kobane). Ricordiamo peraltro che solo qualche giorno fa, per la prima volta dall'avvio del conflitto con le forze alleate, i jihadisti avevano annunciato di aver abbattuto un aereo della coalizione internazionale guidata dagli Usa e di aver catturato il pilota del caccia militare in Siria, postando sui loro canali social le immagini del"risultato militare conseguito contro gli infedeli".
Mentre le forze della coalizione colpivano Mosul, l'aviazione siriana bombardava alcuni villaggi nel nord del Paese (una zona controllata militarmente dai jihadisti). Nel raid (che avrebbe colpito una zona molto affollata in pieno giorno), a quanto sostiene l'osservatorio siriano per i diritti umani, sarebbero rimasti uccisi 40 civili, fra cui sette bambini: centinaia sarebbero i feriti, molti dei quali in condizioni gravissime. Nessuna conferma da parte di Damasco, che peraltro sottolinea da tempo come l'azione militare contro le milizie dell'Isis sul proprio territorio sia pienamente legittima.
