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Isis, parla il pilota giordano catturato: “I jihadisti mi uccideranno”

Il magazine vicino ai miliziani, Dabiq, pubblica le parole di Muadh al Kassasbe: “Il mio aereo è stato colpito da un missile e io mi sono gettato con il paracadute”.
A cura di B. C.
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“L’Isis mi ucciderà”. Non ha dubbi Muadh al Kassasbe, il pilota giordano della Coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti catturato nei giorni scorsi in Siria dai miliziani dello Stato Islamico, dopo la caduta del suo jet F-16 che i jihadisti affermano di avere abbattuto con un missile terra-aria nella regione di Raqqa, circostanza questa smentita dagli Usa. Secondo Lloyd Austin del Comando centrale delle forze armate statunitensi, infatti, nessun aereo giordano sarebbe stato abbattuto nei giorni scorsi.

Kassasbe è stato intervistato dalla rivista dei jihadisti, Dabiq. Dalle pagine del magazine, il 26enne ricostruisce il suo rapimento. "Un missile ha colpito il mio aereo F-16 mentre sorvolavo la regione di Raqqa. Mi sono lanciato con il paracadute e, una volta atterrato, sono stati preso da soldati dell'Isis". Youssef al Kassasbe, padre del pilota ha supplicato i jihadisti di liberare il figlio. “Spero che Dio riempia il vostro cuore di pietà, liberatelo”. “E’ un devoto musulmano – ha aggiunto il fratello del pilota – nelle sue missioni aveva il Corano sempre con sé”. Anche il re di Giordania Abdallah II sta “seguendo da vicino e con grande attenzione” tutta la vicenda e si è augurato che al Kassasbe possa ritornare dai suoi cari “sani e salvo”. Anche il segretario generale Onu Ban Ki-moon si è accodato alle richieste della famiglie del pilota chiedendo ai jihadisti di “trattarlo secondo le regole del diritto umanitario internazionale”.

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