L’Isis minaccia attacchi con Ebola. Ostaggio britannico: “No alla disinformazione”
È apparso oggi un video lungo circa tre minuti e diffuso dai siti legati allo Stato islamico che ha come “protagonista” l’ostaggio britannico John Cantlie e che si intitola “Prestatemi attenzione” (Lend me you ears). Nel video – la cui autenticità non è verificabile – Cantlie spiega di aver lavorato per il Sunday Times, il Sun e il New York Times e fa appello perché si parli dello Stato islamico senza fare disinformazione. Il reporter si trova solo in una stanza scura, indossa una tunica arancione simile a quella degli altri ostaggi decapitati dall’Isis ed è seduto a una scrivania. Parlando con molta calma e determinazione il giornalista britannico afferma di essere prigioniero dell’Isis e annuncia che racconterà la verità sullo Stato islamico. Dice di essere stato abbandonato dal suo governo e che, appunto, il suo destino è nelle mani dello Stato islamico.
L’appello dell’ostaggio inglese nel video
“Nel novembre 2012 sono arrivato in Siria e successivamente sono stato fatto ostaggio dall'Isis. Oggi, quasi due anni più tardi, diverse cose sono cambiate, e tra queste l'espansione territoriale dello Stato islamico”, così nel video. “Non ho nulla da perdere – spiega Cantlie – forse vivrò, forse morirò ma voglio cogliere l'opportunità di dire la verità su quanto accade”. E nel video l’ostaggio invita anche a seguire le altre “puntate”. I media internazionali vengono accusati di manipolare la verità e lui dice di voler raccontare cosa muove l’Isis veramente: “Vi spiegherò perché altri ostaggi europei sono stati liberati, visto che i loro governi hanno deciso di trattare, mentre Usa e Gran Bretagna li lasciano a loro stessi”. “Dopo le due disastrose operazioni in Iraq e Afghanistan – così ancora John Cantlie nel video – perché i nostri governi vogliono essere coinvolti in un altro conflitto?”.
La Francia farà raid aerei in Iraq
L’Occidente, intanto, continua a lavorare per rispondere alla minaccia dello Stato Islamico. “Stamattina ho riunito il consiglio di Difesa e ho deciso di rispondere all’appello delle autorità irachene e fornire supporto aereo”, è quanto ha dichiarato il presidente francese Francois Hollande precisando che l’azione della Francia non andrà oltre: non ci saranno truppe di terra e agirà solo in Iraq.
Isis minaccia attacco con Ebola
Nel frattempo i jihadisti dell'Isis starebbero discutendo sulla possibilità di usare l'Ebola come arma."Affiliati dello Stato islamico discutono online sull'ipotesi, per i miliziani e i ‘lupi solitarì, di diffondere il virus ebola in Usa e nelle altre nazioni coinvolte nella Coalizione anti-Isis". Lo riferisce l'autorevole Site, il sito di monitoraggio dell'integralismo islamico in Rete.