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Isis, l’Imam che combatte radicalismo con Snapchat: “L’Islam è pace”

Nonostante Suhaib non sia l’unico religioso musulmano su Snapchat, è però colui che ha il maggior numero di followers e frequenza di condivisione di contenuti. Suhaib è così sicuramente una delle migliori voci che oggi sul web raggiungono i giovani musulmani. Laddove gruppi estremisti d’oltremare tentano di reclutare bambini on-line, la sfida più grande all’estremismo si combatte non nelle moschee, ma su Internet.
A cura di Ismahan Hassen
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BOSTON - DECEMBER 1: Iman William Suhaib Webb is beginning his tenure as Iman at the Islamic Society of Boston Cultural Center in Roxbury. He was meeting with other muslims at the Islamic Center. (Photo by Jonathan Wiggs/The Boston Globe via Getty Images)

"Come ci si sente ad essere minacciato dallo Stato islamico? Ad essere onesti, penso che sia un onore", così Suhaib Webb, l'imam americano definito "apostata" nell'ultimo numero del Dabiq, la rivista di propaganda ISIS, ha commentato l'accaduto.

La sua è sicuramente una una reazione non convenzionale, dal momento che molti sarebbero alquanto spaventati di essere sulla lista nera dell'ISIS. Molti ma non lui. Webb, imam del Center DC di Washington, è un leader musulmano non convenzionale. All'anagrafe William Webb, nato in una famiglia protestante in Oklahoma, ex Dj hip-hop dopo essersi convertito all'Islam all'età di 19 anni e dopo aver frequentato l'Università di Al-Azhar,  dai suoi maestri religiosi ha ricevuto il nome Suhaib, che in arabo significa "dai capelli rossicci".

Un imam "mainstream"

Noto già al pubblico americano per i suoi sermoni su questioni relative ai musulmani americani, la sua popolarità è considerevolmente aumentata da quando Suhaib ha cominciato a fare dei social media le "armi" per estendere la portata dei suoi discorsi e delle sue teorie. Fin dal 2013 (in seguito all'attentato alla Maratona di Boston, a cui ha assistito), Suhaib ha cominciato a capire quanto fosse importante diffondere il messaggio di un Islam pacifico on-line per contrastare l'auto-radicalizzazione dei giovani su internet. Da allora, ulizzando Twitter, YouTube e Facebook, in un mix unico di teologia classica e carisma plainspoken incapsulato nella moderna America musulmana, Suhaib è diventato l' "imam mainstream" di una folta comunità di seguaci online.

Proprio sotto la spinta dei suoi giovanissimi fedeli/followers, dopo essere sbarcato su Facebook, Twitter e YouTube, nel settembre 2015 Suhaib ha fatto il suo login su Snapchat cominciando a pubblicare i contenuti della sua "moschea virtuale".  Suhaib "snappa" a tutte le ore del giorno e da qualunque location si trova: aeroporti, taxi, strade e spiagge. Sfruttando l'immediatezza della piattaforma e il fatto che generalmente ottiene feedsback positivi, l'imam mainstream usa il social per sfatare miti e rispondere a questioni che altri utenti gli rivolgono. Così attualmente Suhaib ha 30.000 seguaci che vedono i suoi "Snapchat sermoni", le sue "Snap-was" (Snapchat-fatwas – pareri giudici), e i suoi  "Snap-seer" (Snapchat tafseer – Spiegazione di versi del Corano).

suhaib

Oltre Snapchat

Anche oltre le frontiere virtuali di Snapchat, nella vita reale Suhaib affronta le questioni della relazione Islam-modernità. Come imam del Center DC di Washington, Suhaib organizza infatti numerosi incontri tematici in cui i fedeli possono rivolgergli le più disparate questioni:

"E' consentito farsi selfies durante il periodo del pellegrinaggio alla Mecca?", chiedono i giovani che vogliono "conciliare" il loro lato social con quello spirituale.

"Sì, se il tutto è mosso da buone intenzioni", risponde l'imam mainstream che non considera in conflitto i due aspetti.

Ritenendo tali discussioni pratiche come cruciali per definire l'identità musulmana in America, Suhaib afferma in più occasioni che i musulmani in generale non sono un monolite, e che musulmani americani, e il bel mix etnico che li contraddistingue, sono un microcosmo in un mondo ancora più grande.

Progresso e sfida

Poche persone sono oggi a conoscenza delle posizioni progressiste che Suhaib sostiene e che l'Islam ha su numerosi temi come l'aborto (permesso dalla legge islamica entro i primi quattro mesi di gravidanza) o la vendita dell'acqua, che l'Islam scoraggia essendo l'acqua un diritto universale (parere condiviso dalla maggior parte degli ambientalisti di oggi).

Non tutte le posizioni da lui sostenute sono però accettate di buon grado all'interno della comunità musulmana, così come non lo è facilmente la sua stessa figura. Considerato un uomo bianco americano (perciò privilegiato) la sua autorità di "portavoce" della comunità è stata più volte messa in discussione.

Nonostante ciò e nonostante le recenti minacce del califfato islamico, Suhaib non mostra segni di rallentamento nel propagare un'educazione islamica pacifica attraverso pc, tablet e smartphone.

Nonostante Suhaib non sia l'unico religioso musulmano su Snapchat, è però colui che ha il maggior numero di followers e frequenza di condivisione di contenuti. Suhaib è così sicuramente una delle migliori voci che oggi sul web raggiungono i giovani musulmani.  Laddove gruppi estremisti d'oltremare tentano di reclutare bambini on-line, la sfida più grande all'estremismo si combatte non nelle moschee, ma su Internet.

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