video suggerito
video suggerito

Iraq, scultore di 17 anni sfida l’Isis ricostruendo le opere distrutte

Il ragazzo ricostruisce copie fedeli delle opere distrutte dallo Stato Islamico. “Ci sono persone che vengono uccise solo perché sono scultori, perché sono artisti. L’Isis li vede come apostati. Continuare a scolpire significa che non sono intimidito da questi demoni”.
A cura di Davide Falcioni
76 CONDIVISIONI
Immagine

C'è chi combatte lo Stato Islamico con le armi in pugno, chi lo fa con l'informazione e chi, invece, utilizza la sua manualità. Nenous Thabit, un ragazzo iracheno di 17 anni, ha deciso di dare un contributo alla lotta al fondamentalismo ricostruendo alcune opere d'arte distrutte dal califfato. I miliziani hanno distrutto gran parte del patrimonio artistico dell'Iraq, per questo Nenous ha deciso di impegnarsi a ricreare copie fedeli. "Il mio sogno è diventare un grande scultore, rendere orgoglioso il mio Paese e dimostrare al mondo che amiamo il nostro patrimonio artistico". Quella del 17enne è una vera e propria missione non priva di rischi: l'area archeologica di Mosul, infatti, venne distrutta lo scorso anno dall'Isis perché ritenuta piena di simboli pagani. Ricostruire quei simboli ha quindi un valore non solo materiale ma anche politico: "In Iraq – afferma Nenous alla Cnn – ci sono persone che vengono uccise solo perché sono scultori, perché sono artisti. L'Isis li vede come apostati. Continuare a scolpire significa che non sono intimidito da questi demoni".

Il giovane, cresciuto a Mosul e che ora vive a Erbil, ha già ricostruito una ventina di statue e bassorilievi. I suoi manufatti riproducono le creature e gli dei assiri presi di mira dai miliziani del Califfato. La sua scultura preferita è una replica di un Lamassu, un essere soprannaturale con la testa di un uomo, il corpo di leone, i piedi di manzo e dotato di ali di avvoltoio.

76 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views