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Iraq, Papa Francesco: “A Mosul efferata crudeltà su cristiani e islamici”

“Sono rimasto addolorato nel sentire uccisione a sangue freddo dei figli di quella terra, tra cui tanti bambini. Questa crudeltà ci fa piangere lasciandoci senza parole”, ha detto al termine dell’Angelus domenicale.
A cura di C. T.
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Conferenza di Papa Francesco dopo viaggio apostolico in Georgia e Azerbaigian

"In queste ore drammatiche, sono vicino all'intera popolazione dell'Iraq, in particolare a quella della città di Mosul". Così Papa Francesco ha voluto esprimere il suo cordoglio per quanto sta accadendo a Mosul, al termine dell'Angelus in piazza San Pietro. ieri è stata diffusa la notizia di esecuzioni di massa da parte dei combattenti del Califfato, di fronte all'avanzata verso Mosul delle forze occidentali: i jihadisti avrebbe ucciso a sangue freddo 284 uomini, anche bambini, tra giovedì e venerdì. Dopo aver massacrato i corpi, sarebbero stati usati bulldozer per gettarli in una fossa comune vicino il luogo dell'esecuzione, il defunto Collegio dell'Agricoltura di Mosul, a nord della città. Le Nazioni Unite avevano già fatto sapere che l'Isis aveva catturato 550 famiglie nei villaggi intorno a Mosul per usarle come scudi umani.

"I nostri animi sono scossi dagli efferati atti di violenza che da troppo tempo si stanno commettendo contro i cittadini innocenti, sia musulmani sia cristiani – ha proseguito il Pontefice – Sono rimasto addolorato nel sentire uccisione a sangue freddo dei figli di quella terra, tra cui tanti bambini. Questa crudeltà ci fa piangere lasciandoci senza parole. Alla parola di solidarietà si accompagna l'assicurazione del mio ricordo nella preghiera, affinché l'Iraq, pur duramente colpito, sia forte e saldo nella speranza di poter andare verso un futuro di sicurezza, di riconciliazione e di pace".

Secondo Bergoglio questo "è il tempo di missione ed è il tempo di coraggio", nonché "di spendersi per il Vangelo". Anche se "avere coraggio non significa garanzia di successo", ma avere "coraggio per lottare, non necessariamente per vincere, per annunciare, non necessariamente per convertire", e "per essere alternativi al mondo, senza però mai diventare polemici o aggressivi". Al termine dell'Angelus Papa Francesco ha quindi rivolto una preghiera per le popolazioni dell'Iraq che in questi giorni sono barbaramente uccise dai terroristi. "Per questo chiedo a tutti voi di unirvi alla mia preghiera", ha detto.

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