Iraq, Mosul è liberata. Il premier annuncia: “Abbiamo cacciato via l’Isis”
Il primo ministro iracheno, Haidar al Abadi, ha annunciato che le truppe locali – alleate dell’esercito americano – hanno "liberato Mosul dall'Isis”. La liberazione della più grande città irachena è giunta dopo otto mesi di offensiva da parte delle forze locali e pone fine a tre anni di dominio dello Stato Islamico su Mosul. Una lunga battaglia pagata con un prezzo altissimo in termini di vite umane: migliaia i civili uccisi e circa un milione gli sfollati. Gli scontri di questi otto mesi hanno inoltre lasciato gran parte della città in rovina.
Al Abadi ha annunciato la vittoria in un comunicato ufficiale. Il premier dell’Iraq, si legge nella nota, "è arrivato nella città liberata di Mosul e si è congratulato con gli eroici combattenti e con il popolo iracheno per questa grande vittoria". Abadi si è fatto fotografare mentre scendeva da un elicottero vestito con una divisa militare. Su Twitter il premier ha detto di essere arrivato in città "per annunciare la sua liberazione e congratularsi con le forze armate e il popolo iracheno per la vittoria".
L’Isis aveva conquistato Mosul nel giugno 2014, prima di imperversare nel cuore dell'Iraq arabo sunnita e proclamare un Califfato a cavallo tra l'Iraq e la Siria. Oggi quel territorio si è ridotto a circa 500 chilometri, con le forze irachene che continuano ad avanzare sulle loro ex roccaforti, tra cui Raqqa, la “capitale” dei territori che controllava in Siria. Al di fuori dell'Iraq e della Siria, l'Isis ha perso i suoi avamposti in Libia, ma ha ancora il controllo di una regione egiziana nel nord-est del Sinai, vicino al confine con Israele.