Iraq, migliaia di cristiani in fuga. Papa Francesco: “Dramma umanitario”
Avanzano i jihadisti dello Stato Islamico nel nord dell'Iraq e i cristiani, almeno in 100mila, sono in fuga. Secondo quanto ha riferito il patriarca caldeo di Kirkuk, Louis Sako, i jihadisti hanno anche “tolto le croci dalle chiese e bruciato antichi manoscritti”. Il patriarca ha parlato di “disastro umanitario” dopo che i jihadisti hanno preso il controllo di Qaraqosh e di altre tre località vicine, dove vivono gran parte dei cristiani del paese. “Sono fuggiti con nient’altro che i loro vestiti addosso, alcuni a piedi, per raggiungere la regione del Kurdistan”, ha continuato il patriarca. “Apprendo ora che le città di Qaraqosh, Tal Kayf, Bartella e Karamlesh, si sono svuotate della popolazione e ora sono il controllo dei miliziani”, così anche Joseph Thomas, arcivescovo caldeo di Kirkuk e Sulaimaniyah. Qaraqosh è una città interamente cristiana. “È terribile, non si può raccontare”, ha continuato Joseph Thomas. In preda al terrore, i cristiani stanno scappando per raggiungere le regioni del Kurdistan. Nel giugno scorso, lo Stato Islamico ha preso il controllo di Mosul, la seconda città irachena, e a partire da allora ha continuato con la sua conquista verso altre regioni tra cui Sinyar.
L’appello di Papa Francesco per l’Iraq
Sulla situazione in Iraq è intervenuto il Pontefice che ha lanciato un appello alla comunità internazionale per “porre fine al dramma umanitario in atto e perché si adoperi a proteggere i minacciati dalla violenza e assicurare aiuti agli sfollati”. Papa Francesco ha fatto appello anche alla coscienza di tutti e alla preghiera di tutti i cristiani e le Chiese. È stato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi a leggere l’appello di Bergoglio che si articola in una ampia dichiarazione in cui viene rilanciato anche l’appello pronunciato all’Angelus dello scorso 20 luglio. Oggi, “alla luce degli angosciosi eventi che interessano popolazioni inermi”, il Papa si unisce agli appelli dei vescovi e si rivolge alle comunità cristiane, alla comunità internazionale e “alla coscienza di tutti”.