Iran, l’ultimo video di Majidreza prima di essere giustiziato: “Non voglio il Corano, ma musica allegra”
“Non piangete sulla mia tomba, non voglio che leggiate il Corano o preghiate: voglio che siate felici e che suoniate musica allegra”, sono queste le ultime parole pronunciate dal 23enne iraniano Majidreza Rahnavard, la seconda persona condannata a morte in Iran con l'accusa di aver partecipato alle proteste nel paese nate in seguito all'uccisione della 22enne Mahsa Amin per mano della polizia morale.
In un video, diffuso da una tv locale della provincia di Khorasan, di cui è capoluogo Mashhad, città dove è stato arrestato e impiccato Rahnavard, si vede il giovane wrestler mentre, con gli occhi bendati e tra due uomini che hanno il volto coperto dal passamontagna, pronuncia le sue ultime volontà. Le immagini che sono poi state rese pubbliche a livello internazionale dalla Bbc, mostrano un uomo con un microfono, forse un giornalista, che chiede al 23enne cosa abbia scritto nelle ultime volontà.
Lui risponde: “Il luogo dove seppellirmi”. “Non ti piace che leggano il Corano o preghino?”, continua il cronista, mentre Rahnavard risponde che non vuole che nessuno legga il Corano ma vuole solo festeggiamenti e musica allegra. Il 23enne è stato condannato con l'accusa di “guerra contro Dio”, per aver ucciso due membri della milizia paramilitare dei basiji, impiegati nella repressione delle proteste. Per lo stesso reato, l’8 dicembre, era stata giustiziata la prima delle persone arrestate durante le proteste, il 23enne Mohsen Shekari.