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Iran, la studentessa che si è spogliata ora è in una struttura psichiatrica: “Ha violato la legge sul velo”

Sabato 2 novembre la studentessa iraniana Ahou Daryaei si è spogliata nel piazzale dell’Università Azad di Teheran. Per quattro giorni non ci sono state notizie sul suo conto. Ora il ministro della Scienza, della Ricerca e della Tecnologia, Hossein Simai Saraf, svela che la ragazza “non ha osservato l’obbligo sul velo e ha disturbi psichici”
A cura di Giovanni Turi
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Per il governo iraniano Ahou Daryaei, studentessa iraniana che sabato 2 novembre si è spogliata davanti al piazzale dell'Università Azad di Teheran, "ha disturbi psichici"
Per il governo iraniano Ahou Daryaei, studentessa iraniana che sabato 2 novembre si è spogliata davanti al piazzale dell'Università Azad di Teheran, "ha disturbi psichici"

Il corpo come protesta. Seno appena coperto, braccia conserte, senza vestiti né hijab. Il gesto di Ahou Daryaei, studentessa iraniana che sabato 2 novembre si è spogliata davanti al piazzale dell'Università Azad di Teheran, rimbomba. Soprattutto perché, proprio per il dissenso dimostrato, la giovane è stata portata via a forza dalla polizia e chiusa in una struttura di cura.

L'episodio è stato immortalato da una schiera di video che rimbalzano sui social. Capelli sciolti, Daryaei è seduta su un muretto seminuda. Intorno a lei ci sono altre ragazze con il velo. Poi cammina lungo il marciapiede e, a quel punto, viene costretta a salire su un'auto bianca che si ferma per strada e la fa sparire.

Quattro giorni dopo, nonostante la vicenda resti offuscata, il ministro della Scienza, della Ricerca e della Tecnologia, Hossein Simai Saraf, rivela il motivo: "Non ha osservato l'obbligo sul velo e ha infranto la legge". E aggiunge che la giovane "soffre di problemi psichici ed è stata un'ottima idea trasferirla in un ospedale e non in un centro di detenzione", oltre al fatto che la pubblicazione del video è "immorale".

Dove si trova e quali trattamenti stia ricevendo sono dubbi ancora irrisolti. Neanche la portavoce del governo iraniano Fatemeh Mohajerani, interpellata dal quotidiano Ham-Mihan, l'ha specificato. "Non è stato aperto alcun fascicolo giudiziario su questa studentessa – ha riferito nei giorni scorsi -. Il governo sta considerando il caso da un punto di vista sociale, piuttosto che come una questione di sicurezza pubblica".

Sul perché la ragazza si sia spogliata ci sono almeno due versioni dei fatti. Alcuni movimenti studenteschi sostengono che fosse stata maltrattata e strattonata dalle guardie di sicurezza dell'istituto universitario, le quali l'avevano sollecitata a rispettare le norme di abbigliamento richieste.

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Per le autorità, invece, Daryaei avrebbe problemi psichici e non sarebbe stata aggredita dagli uomini della sicurezza. Anzi, sarebbe entrata in alcune classi riprendendo con lo smartphone altri compagni, interrompendo la lezione.

La reazione sui social, comunque, non si è fatta attendere. Perfino Narges Mohammadi, attivista iraniana insignita del premio Nobel per la Pace nel 2023, riporta che Daryaei ha trasformato il suo corpo in "simbolo di dissenso", una sfida al regime teocratico che opprime le donne e le loro libertà.

Ma sono tantissimi i messaggi di solidarietà di attivisti e attiviste e ong come Amnesty International. Quest'ultima ha definito il gesto della studentessa come una "protesta contro l'obbligo di indossare l'hijab", per poi esortare il governo nazionale a proteggerla "da torture e maltrattamenti", garantirle l'accesso a un'assistenza legale e avviare un'indagine indipendente.

Dopo l'arresto, il responsabile della comunicazione dell'Università, Syed Amir Mahjoub, ha negato qualsiasi tipo di violenza nei confronti di una donna da parte degli agenti della sicurezza. Anche lui ha ribadito che la ragazza soffra di disturbi psicologici. Dei media locali hanno alimentato questa ricostruzione mostrando un video dove un uomo si identifica come l'ex marito, in lacrime, dice che la donna soffre di disturbi mentali.

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