Iran, la nota del regime: “Velo obbligatorio, fondamento della nostra civiltà. Non ci sarà tolleranza”
Lo hijab resta "uno dei fondamenti della civiltà della nazione iraniana" e "principio pratico della Repubblica islamica", pertanto resterà obbligatorio. Non ci sarà "alcun ritiro o tolleranza sul mancato rispetto dei principi delle regole religiose e valori tradizionali". A ribadirlo, è il ministero dell'Interno di Teheran che in una nota ufficiale riportata dall'Iran International ha sottolineato che "hijab e castità dovrebbero essere tutelate per rafforzare le fondamenta della famiglia".
L'obbligatorietà del velo è stato ribadito anche dalla Guida Suprema iraniana Ali Khamenei il 4 gennaio scorso. "Questa è la Sharia – aveva detto durante un incontro con una rappresentanza femminile iraniana durante la Festa della Mamma – e non ci sono dubbi sul suo obbligo. Le donne che non indossano il velo integrale non sono contro la religione, sono nostre figlie. Tuttavia, dovrebbero essere corrette".
Le proteste per l'8 marzo
Nel frattempo, nel Paese proseguono le chiusure di negozi e centri per servizi per il mancato rispetto dell'obbligo da parte di dipendenti e clienti. La nuova stretta arriva dopo le proteste pacifiche di alcune donne nella giornata dell'8 marzo. Durante la giornata internazionale delle donne, alcune ragazze iraniane hanno infatti diffuso un video in cui ballavano senza velo sulle note di Calm Down per le strade di Ekbetan, quartiere dei graffiti e della musica underground nella periferia di Teheran.
Le manifestanti sono state arrestate poco dopo, ma i civili hanno risposto al fermo e alla confessione estorta alle 5 prigioniere, velate da capo e piedi per scoraggiare le altre donne a compiere gesti simili, con trailer musicali analoghi in analoghe strade del Paese. I social network hanno diffuso i filmati, amplificandone l'eco e rendendoli virali in tutto il mondo.