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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Iran-Israele: chi ha l’esercito più forte e come potrebbe concludersi una guerra tra questi Paesi

Israele ha una forza armata più piccola rispetto all’Iran con un’operatività però nettamente superiore. Tel Aviv ha grandi capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione, ma eccelle anche nel settore cibernetico e soprattutto in quello aereo. Di contro, Teheran può disporre di avanzate capacità missilistiche.
Intervista a Emmanuele Panero
Analista responsabile del Desk Difesa & Sicurezza del Ce.S.I. (Centro Studi Internazionali)
A cura di Davide Falcioni
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Benjamin Netanyahu e Ali Khamenei
Benjamin Netanyahu e Ali Khamenei
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Un numero di militari nettamente superiore per l'Iran contro capacità tecnologiche soverchianti da parte di Israele. Almeno 15mila missili da crociera e balistici per Teheran contro una delle aeronautiche più avanzate e potenti del mondo, quella di Tel Aviv. E ancora: una fitta rete di alleanze nella regione – come le organizzazioni paramilitari sciite Hezbollah e Houthi o le milizie irachene – contro l'assistenza degli Stati Uniti, prima potenza mondiale.

L'ipotesi di una guerra convenzionale tra Iran e Israele ha preso sempre più piede negli ultimi mesi e si è ulteriormente avvicinata dopo l'attacco missilistico di Teheran dello scorso primo ottobre. Tuttavia pronosticarne l'esito sarebbe estremamente difficile vista la quantità di variabili in gioco. Con l'aiuto di Emmanuele Panero – analista responsabile del Desk Difesa & Sicurezza del Ce.S.I. – Fanpage.it ha comunque provato a tracciare le principali differenze dei dispositivi militari di Iran e Israele, partendo da alcuni presupposti: i numeri dicono molto, ma non dicono tutto, e i fattori che entrerebbero in campo in caso di conflitto sono molteplici e non tutti strettamente bellici, ma anche politico-diplomatici.

Dati alla mano, secondo il Global Fire Power le forze armate iraniane disporrebbero di circa 610mila militari contro i circa 170mila di Israele. I carri armati di Teheran sarebbero poco meno di 2mila contro circa 1.370, mentre gli aerei da guerra 551 contro 612. Cosa ci dicono questi numeri?

Questi dati possono dare una percezione erronea delle reali capacità militari di questi due Paesi perché la differenza tra Iran e Israele non sta tanto in quei numeri, quanto nel livello capacitivo degli assetti che le rispettive forze armate dispiegano. Le forze iraniane sono piuttosto vetuste sotto il profilo tecnologico, benché abbiano alcune punte avanzate in particolare per quanto riguarda il comparto missilistico. D'altra parte, però, le pesanti sanzioni hanno impedito investimenti importanti nel settore della difesa finalizzati ad un ammodernamento generalizzato. Quindi è vero, l'Iran potrebbe contare su un numero tutt'altro che marginale di persone in servizio, ma quello che conterebbe davvero in uno scontro diretto con Israele sarebbe la sua componente aerea e missilistica. Se quest'ultima è buona, in quella aeronautica le criticità sarebbero importanti.

Per quale ragione?

Tra gli assetti più avanzati dell'Iran ci sono gli F-14 Tomcat, aerei acquisiti tra il 1976 e il 1978 e mantenuti operativi con non poche criticità a causa delle sanzioni. L'Iran potrebbe colpire Israele con droni, missili balistici e da crociera, ma non potrebbe effettuare mai raid aerei perché mancano rifornitori in volo e i caccia disponibili non sarebbero in grado di raggiungere i cieli dello stato ebraico e poi tornare indietro.

Di quanti missili disporrebbe Teheran?

Indicativamente 15mila, 3mila dei quali balistici. Non tutti questi però sarebbero in grado di raggiungere Israele.

Un missile iraniano caduto in territorio israeliano
Un missile iraniano caduto in territorio israeliano

Parliamo di Israele, dunque: lo stato ebraico dispone di una delle forze armate più avanzate del mondo, ma di un numero di militari sensibilmente più basse rispetto all'Iran. Cosa significa?

Israele ha una forza armata più piccola rispetto all'Iran ma con un'operatività nettamente superiore. Tel Aviv ha grandi capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione, ma eccelle anche nel settore cibernetico e soprattutto in quello aereo. Lo stato ebraico dispone di una flotta di velivoli di quinta e quarta generazione, inclusi i famigerati F35 I Adir, ma anche di 14 rifornitori aerei. Questo significa che Israele avrebbe il potenziale per condurre una campagna aerea prolungata in Iran con velivoli – oltretutto – difficilmente tracciabili. Cosa che come abbiamo visto Teheran non è in grado di fare.

Le forze aeree vedrebbero dunque prevalere nettamente Israele. Ma in caso di confronto sul terreno cosa accadrebbe?

L'ipotesi di uno scontro di terra tra Iran e Israele è attualmente molto difficile da immaginare, visto che queste due nazioni sono divise da altri Paesi, ad esempio l'Iraq. Ad ogni modo, non bisogna commettere l'errore di fare una valutazione sul singolo dominio, ad esempio quello terrestre, perché il vantaggio tecnologico e capacitivo aereo di Israele si rifletterebbe anche in un'ipotetica campagna terrestre. Insomma, Israele avrebbe la possibilità di degradare le colonne corazzate iraniane prima che queste vengano a contatto con il suo dispositivo terrestre.

Senza supporto militare da parte degli USA Israele sarebbe in grado di condurre una guerra contro l'Iran?

Il livello di ingaggio militare israeliano nell'ultimo anno è stato significativo. La campagna aerea sulla Striscia di Gaza è stata estremamente dispendiosa soprattutto sotto il profilo del munizionamento e non potrebbe essere condotta senza l'assistenza degli Stati Uniti. Esiste infatti una dipendenza non marginale di Israele dagli USA in termini di assistenza militare. Quindi la risposta alla sua domanda è no: benché sia dotata di capacità produttive proprie, affinché Israele possa continuare una guerra contro un avversario come l'Iran dovrebbe ricevere approvvigionamenti militari continui da parte degli Stati Uniti.

Secondo la sua analisi, dunque, un eventuale confronto diretto e prolungato tra Israele e Iran vedrebbe prevalere lo stato ebraico. In che modo l'Iran potrebbe riequilibrare questo evidente gap?

Esistono due questioni fondamentali: la prima è che un'eventuale campagna aerea israeliana contro l'Iran andrebbe condotta contro obiettivi militari collocati su un vastissimo territorio. Sarebbe molto difficile per Israele raggiungere i suoi scopi – ovvero disarticolare le capacità missilistiche iraniane – nel giro di pochi giorni. Insomma, senza assistenza dagli USA Teheran potrebbe mantenere una plausibile capacità di rappresaglia contro Tel Aviv. Ma non solo. L'Iran potrebbe contare anche su un'opzione asimmetrica, cioè quella dei suoi proxy: gli Houthi in Yemen, Hezbollah in Libano e le milizie sciite irachene, tutte realtà che non hanno eccezionali capacità convenzionali ma che potrebbero condurre azioni frammentate estremamente efficaci. Pensiamo agli Houthi: nonostante siano stati bersagliati da una campagna aerea, continuano a mantenere la capacità di colpire le navi in transito nello Stretto di Bab al-Mandab. Ma ancora: le milizie sciite irachene hanno dimostrato di poter colpire le basi statunitensi in Iraq.

Un elicottero da guerra israeliano
Un elicottero da guerra israeliano

Insomma, ci sembra di capire che – nonostante la superiorità del dispositivo militare israeliano – non sarebbe possibile "pronosticare" l'esito di una guerra contro l'Iran.

No, perché i fattori da valutare sarebbero molteplici. Oltre a quello militare, ad esempio, ci sarebbe quello politico-diplomatico. L'esito di una guerra sarebbe dettato da diversi parametri. Ad esempio: Tel Aviv dovrebbe poter contare sul supporto costante degli Stati Uniti e su un costante approvvigionamento di armamenti da parte di Washington. Senza contare che un conflitto rischierebbe di scatenare una guerra regionale su vasca scala, con il coinvolgimento di molti altri attori e di fattori molteplici e difficili da prevedere.

È noto, anche se non è mai stato ufficializzato, che Israele dispone di armi nucleari. In quale condizione Tel Aviv potrebbe impiegarle?

La dottrina nucleare israeliana non è del tutto nota perché Israele non ha mai ammesso ufficialmente di detenere armi nucleari. Possiamo però fare una riflessione: attualmente Tel Aviv ha sovrastanti capacità convenzionali e non necessita dell'impiego di quelle armi distruttive. Diverso sarebbe uno scenario in cui il territorio israeliano fosse realmente a rischio di invasione e di collasso sotto l'offensiva di attori contigui, ma si tratta di un'ipotesi del tutto irrealistica oggi come oggi.

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