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Proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini

Iran, ex calciatore e attore condannati a morte per le proteste: “Esecuzioni imminenti”

Non si ferma la repressione in Iran: dall’inizio delle proteste sono stati uccisi almeno 44 tra bambini e adolescenti. Intanto un ex calciatore e un attore sarebbero stati condannati e le loro esecuzioni sarebbero imminenti.
A cura di Chiara Ammendola
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Hossein Mohammadi (a sinistra) e Amir Nasr-Azadani (a destra)
Hossein Mohammadi (a sinistra) e Amir Nasr-Azadani (a destra)
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Sarà giustiziato a breve Hossein Mohammadi, attore 26enne arrestato per aver preso parte alle proteste contro il regime che animano l'Iran ormai da quasi tre mesi. A raccontare della sua condanna a morte è il reporter della BBC Khosro Kalbasi Isfahani, che su Twitter ha postato le foto dell'attore spiegando che l'arresto è avvenuto circa un mese fa e che il tribunale di Karaj lo ha condannato alla pena capitale.

Insieme al suo c'è un altro nome "illustre", quello dell'ex calciatore Amir Nasr-Azadani, anche lui 26enne, condannato a morte per aver preso parte alle proteste contro il regime. A riportare la notizia è Bbc Persia che spiega che il capo del tribunale di Isfahan, Asadollah Jafari, ha dichiarato che l'ex calciatore delle squadre Sepahan e Tractor è “uno dei 9 imputati nel caso in cui tre agenti di sicurezza sono stati martirizzati durante i disordini del 25 novembre”.

Amir Nasr Azadani, arrestato il 27 novembre, è accusato di «tradimento» per essere un membro di un “gruppo armato e organizzato che opera con l'intenzione di colpire la Repubblica islamica dell'Iran”. Tra le altre accuse, il tribunale di Isfahan contesta al giovane atleta l'appartenenza a bande illegali che operano con l'intento di colpire la sicurezza del paese e della società e crimini contro la sicurezza. Sono tanti i nomi del mondo dello sport, oltre a diversi ex calciatori iraniani, tra cui Ali Karimi e Mehdi Mahdavikia, che hanno chiesto il rilascio di Amir Nasr Azadani.

Intanto non si ferma la repressione in Iran dove nei primi 83 giorni di proteste sono stati uccisi, tra gli altri, 44 tra bambini e adolescenti. Sono stati tutti feriti a morte da proiettili sparati da distanza ravvicinata, colpiti negli organi vitali, soffocati dai gas lacrimogeni.

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