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Io domani andrò lo stesso ai mercatini di Natale

Se volevate dividerci, terroristi di merda, avete scelto l’obiettivo sbagliato. I mercatini di Natale piacciono a tutti. E io, domani, ci andrò insieme ai miei amici ebrei, musulmani, cristiani e atei.
A cura di Saverio Tommasi
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Berlino, camion su mercatino di Natale: 9 morti, 50 feriti.
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Io, domani, andrò ai mercatini di Natale. Se mi chiamate potrei non rispondere, avrò il cellulare in tasca e non è detto che lo senta.

Io domani andrò ai mercatini di Natale perché qualcuno, questa sera, a Berlino, ha guidato un camion contro delle persone che sceglievano fra i fiocchi di neve, i crauti e la cioccolata.

Io, domani, andrò ai mercatini di Natale e non sarò solo, perché il Natale lo festeggiano tutti. Gli ebrei festeggiano le feste di Natale, i musulmani, i cristiani, gli atei. Ognuno a modo suo, ai mercatini di Natale trovate tutti. Se i terroristi hanno colpito i mercatini di Natale per dividerci, non hanno capito niente. Tutti festeggiano il Natale, a parte i terroristi.

Se volevate dividerci, terroristi di merda, avete scelto l'obiettivo sbagliato.

In quelle cento bancarelle c'erano i giocattoli per bambini, i pezzi di artigianato fatti con quel legno scolpito a mano che porta via ore di lavoro ma poi che soddisfazione, quando l'opera è terminata. In quelle bancarelle c'erano i vestiti invernali e le decorazioni per le case, a forma di stelle o di Babbo Natale.

In quelle bancarelle c'era il cibo tipico e il vin brulé che in Germania chiamano "glühwein"; e c'era la cioccolata calda, che credo chiamino semplicemente "schokolade".

In quelle bancarelle, insomma, c'era tutto quello che i terroristi odiano: l'arte, fatta con cura e passione. L'intaglio del legno, la fantasia degli oggetti realizzati a mano. E infatti i terroristi abbattono opere d'arte ovunque riescono a prendere il potere. Perché quando uno è brutto dentro, non tollera il bello fuori. I terroristi odiano i vestiti invernali e i vestiti estivi, non perché coprono il corpo poco o tanto, perché sappiamo tutti che tipo di riviste sono state trovate in alcuni dei covi terroristici. Loro odiano la scelta, la possibilità che una persona dica: "vorrei questo" oppure "no, vorrei quest'altro". I terroristi non odiano l'alcool, i terroristi non sono musulmani, l'Islam non dice di uccidere. I terroristi odiano che qualcuno possa scegliere fra il vin brulé e la cioccolata calda. E' la scelta che odiano, è la libertà delle persone di autodeterminarsi. Per questo quello che i terroristi controllano diventa una dittatura, senza scelte, e quello che i terroristi non controllano diventa un possibile scenario di attentati terroristici.

Io, domani, andrò ai mercatini di Natale. Non so se prenderò il vin brulé o la cioccolata calda, sceglierò all'ultimo momento. Ma sorriderò a tutti, perché i terroristi non sorridono mai, e io non sono come loro. Noi non siamo come loro. Noi dobbiamo far diventare la felicità una scelta collettiva.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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