video suggerito
video suggerito

Intervista a “Ska” Keller, eurodeputata tedesca: “Serve una soluzione europea non egoismi nazionali”

Intervista Franziska “Ska” Keller, tedesca, co-presidente del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo sull’emergenza coronavirus e la solidarietà europea: “Ai cittadini che sono impegnati nei lavori di primaria importanza dobbiamo dare il giusto valore non basta applaudirli”.
A cura di Redazione
280 CONDIVISIONI
Immagine

Di Eliana Capretti

Subito dopo la divulgazione dei risultati dell’Eurogruppo, lei ha detto che i risultati erano “insufficienti” e che “non erano all’altezza dell’entità della crisi”. Ci può spiegare perché?

L’Eurogruppo ha di fatto accordato l’utilizzo del MES per i prestiti per fronteggiare i costi immediati relativi alla sanità. Questo rappresenta un punto di partenza, ma non è abbastanza. Dobbiamo ricostruire le nostre economie, i particolare quelle colpite più duramente e per fare ciò abbiamo bisogno di una solidarietà comune che in effetti significa Coronabond. Non possiamo rischiare che, per riprendersi dalla crisi, gli stati membri più colpiti debbano addossarsi i prestiti maggiori e quindi procedure di deficit e austerità eccessive.

Insieme al partito tedesco dei verdi Bündnis90/Die Grunen avete dichiarato più volte di essere a favore degli eurobond per paesi come l’Italia che dovranno fronteggiare una pericolosa crisi finanziaria. Quanti tedeschi sono a favore di questa opinione?

Non posso dare un dato preciso, ma quel che vediamo è che l’opinione pubblica sta cambiando. Molte persone si rendono conto che abbiamo bisogno di aiutarci reciprocamente. Persone in tutta Europa aiutano i propri vicini con tanti piccoli gesti, così anche gli stati membri dovrebbero aiutarsi a vicenda per riprendersi.

Pensa che il tema degli eurobond sia un tabu per l’opinione pubblica in Germania?

No. Ci sono ovviamente coloro che vogliono evitare gli eurobond comuni, ma quel che non riescono a vedere è che ogni singolo aiuto che la Germania dà ai suoi vicini rappresenta anche un aiuto per se stessa e questo tipo di beneficio è più importante di qualsiasi costo sostenuto fino ad ora.

Un sondaggio pubblicato recentemente da Tecnè mostra un cambiamento importante nell’opinione pubblica italiana in relazione al progetto europeo: se dovesse tenersi un referendum Italexit, solo il 51% degli italiani voterebbero contro mentre il restante 49 % sarebbe a favore di lasciare l’europa, il 20 % in più rispetto al 2018. Pensa che il progetto europeo sia a rischio?

La crisi attuale è in effetti un test per tutti noi. È ora che dobbiamo mostrare la solidarietà e capisco perfettamente come gli italiani e gli spagnoli possano sentirne la mancanza in questo momento. La solidarietà europea deve essere il principio chiave della nostra risposta alla crisi generata dal Coronavirus e sondaggi come questo dovrebbero essere un campanello d’allarme per tutti noi.
Tuttavia, non dimentichiamoci di una cosa: ci sono voci importanti che sostengono i Coronabond come soluzione europea anche in Germania, così come altrove. È importante che in questo momento il legame tra le voci pro-Europa presenti in tutti paesi non ceda.

C’è un messaggio che vuole lanciare ai cittadini italiani?

Voglio assicurare ai cittadini italiani la mia solidarietà e il nostro impegno come “verdi” per la ricerca di una vera soluzione europea, al di là degli egoismi nazionali. E, se posso, vorrei lanciare un messaggio specialmente a quei cittadini che sono impegnati in quei lavori di primaria importanza per tutti noi: il personale medico e sanitario, gli addetti alle pulizie, i dipendenti dei supermercati, gli autotrasportatori e molti altri. Dobbiamo accertarci di dare il giusto valore al loro lavoro non applaudendoli, ma facendo in modo che la stima verso di loro sia supportata da stipendi più alti e condizioni di lavoro migliori, anche dopo la crisi.

280 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views