Intera famiglia rapita viene trovata sterminata in un frutteto: “Avverate le nostre peggiori paure”
Prima li ha spinti fuori dalla loro proprietà, sotto la minaccia di una pistola, poi li ha fatti salire su un furgone. Dopo averli condotti in un frutteto poco distante, il rapitore li ha uccisi tutti, dal primo all'ultimo, senza risparmiare nessuno. Compresa la figlioletta di otto mesi della coppia.
Il massacro è avvenuto nei dintorni di Merced, in California, dove sono stati trovati morti i quattro membri di una famiglia di origine indiana rapita lo scorso 3 ottobre. Trovato in condizioni critiche anche il rapitore: l'uomo avrebbe tentato il suicidio dopo aver assassinato i quattro.
Vittime della strage sono Jasdeep Singh, 36 anni, Jasleen Kaur, la moglie 27enne di lui, e Aroohi Dheri, la figlia di otto mesi della coppia. A questi si aggiunge lo zio della bambina, Amandeep Singh, fratello di Jasdeep. Si trattava di una famiglia indiana emigrata negli Stati Uniti.
I fratelli Singh gestivano insieme alla moglie di Jasdeep l'attività di famiglia, la Unison Trucking, una società di trasporti di Merced. Il sequestro era avvenuto alla sede della ditta, come dimostrato dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza.
I corpi senza vita dei quattro sono stati ritrovati ieri da un lavoratore agricolo della zona, che subito ha avvisato le autorità. "I nostri peggiori timori sono stati confermati – ha detto in conferenza stampa lo sceriffo Warnke – c'è un posto speciale all'inferno per questo ragazzo". Il "ragazzo" di cui ha parlato Warnke è il principale sospettato del quadruplo omicidio: si tratta di Jesus Manuel Salgado, pregiudicato di 48 anni, arrestato nel pomeriggio dello scorso 4 ottobre.
Le immagini di videosorveglianza che inchioderebbero Salgado – diffuse da Associated Press – lo inquadrano mentre esce dalla proprietà dei Singh con una pistola in mano, intento a condurre fuori gli ostaggi con le mani legate dietro la schiena. Il rapitore avrebbe quindi fatto salire i quattro a bordo di un furgoncino della ditta, per portarli via. Lo stesso mezzo di trasporto sarebbe poi stato dato alle fiamme.
Attualmente il presunto killer si trova ricoverato in ospedale, dopo aver cercato di togliersi la vita. Sono stati gli stessi genitori di Salgado, a mettere le autorità sulle sue tracce: il figlio aveva confessato loro al telefono di essere coinvolto nel rapimento. Gli agenti hanno trovato l'uomo in gravi condizioni all'interno della sua abitazione, nella vicina città di Atwater, dove avrebbe tentato il suicidio.
Salgado non è un nome nuovo agli inquirenti californiani: l'uomo era stato in precedenza già condannato a 11 anni di carcere per "rapina di primo grado con l'uso di un'arma da fuoco", sequestro di persona e tentativo di dissuadere un possibile testimone. I fatti contestati risalgono al 2005. Salgado è stato rilasciato dal carcere nel 2015 e messo in libertà vigilata per altri tre anni. Dal 2018 era di nuovo libero.
Gli investigatori non sono ancora riusciti a chiarire del tutto le ragioni della strage: "Abbiamo un'intera famiglia spazzata via e per cosa? Non lo sappiamo ancora", ha detto sempre Warnke.
Gli inquirenti hanno parlato di un tentativo di prelievo da un bancomat appartenente a una delle vittime ad Atwater, dove risiede il rapitore. Inoltre, secondo le autorità alcuni membri della famiglia indossavano dei gioielli al momento del rapimento, ma nessun oggetto di valore sarebbe stato sottratto dall'interno della ditta.