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Intera famiglia cinese tenta suicidio di massa come forma di protesta

Una famiglia cinese, cinque donne e due uomini, ha bevuto un pesticida al di fuori della redazione di un giornale a Pechino. Hanno cercato di uccidersi in segno di protesta dopo essere rimasti senza casa e non aver ricevuto alcun compenso in cambio.
A cura di S. P.
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Un’intera famiglia di cinesi composta da cinque donne e due uomini della provincia orientale di Jiangsu ha tentato il suicidio di massa davanti la redazione del quotidiano China Youth Daily di Pechino. Lo avrebbero fatto per protestare contro le autorità locali che cinque anni fa li hanno espulsi dalle loro terre e hanno demolito le loro case. Le cinque donne e i due uomini sono arrivati sotto la sede del quotidiano e hanno tirato fuori delle bottiglie di plastica e ne hanno bevuto il contenuto, un potente pesticida. Le immagini diffuse online mostrano uomini e donne riversi sul marciapiede all’esterno del giornale: dopo aver bevuto il veleno i sette sono crollati a terra stringendosi la gola. Sono stati portati in ospedale e la polizia sta indagando sul caso.

Secondo i medici quattro di loro sono fuori pericolo mentre altri sono in gravi condizioni e potrebbero non sopravvivere. Prima del tentativo di suicidio di massa i sette componenti della stessa famiglia, che avrebbero ottenuto rimborsi troppo bassi dopo il sequestro delle loro terre, hanno tentato di spiegare l’ingiustizia subita anche distribuendo volantini ma non avrebbero ottenuto nulla. Un dipendente del quotidiano ha detto di aver visto la loro protesta mentre stava andando al lavoro ma di non aver prestato molta attenzione fino a quando non hanno tirato fuori le bottiglie con il veleno. Il giornalista ha descritto la scena come “terrificante”.

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