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Insulti razzisti e calci in faccia a due bimbe ghanesi di 8 e 10 anni: violenza in Germania

Due bambine di 8 e 10 anni sono state aggredite, picchiate e fatte oggetto di insulti xenofobi da un branco di giovani mentre camminavano in strada nel loro quartiere a Grevesmühlen, nel nord della Germania. Picchiato anche il padre. La piccola è stata condotta in ospedale dopo aver ricevuto un calcio al volto.
A cura di Antonio Palma
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Terribile episodio di violenza a sfondo razzista nelle scorse ore in Germania dove due bambine di 8 e 10 anni sono state aggredite, picchiate e fatte oggetto di insulti xenofobi da un branco di giovani mentre camminavano in strada nel loro quartiere a Grevesmühlen, cittadina del Meclemburgo-Pomerania, nel nord del Paese. L’episodio tra il tardo pomeriggio e la serata di ieri, venerdì 14 giugno.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, su cui indaga la polizia locale, un gruppo di circa 20 giovani avrebbe preso di mira le due sorelline ghanesi con vari insulti razziali prima che alcuni di loro aggredissero fisicamente le minori. Almeno otto ragazzi del branco avrebbero picchiato le bimbe, arrivando a colpirle anche con calci al volto che hanno richiesto il trasporto in ospedale della piccola di 8 anni.

Non solo, all’arrivo dei genitori delle bambine per difenderle, gli autori dell’aggressione avrebbero aggredito anche loro, mandando in ospedale anche il padre delle minori, anche lui apostrofato con insulti razzisti. L’aggressione intorno alle 19.30 di venerdì mentre le due bambine stavano attraversando a piedi il complesso residenziale di Ploggenseering.

Prima ci sarebbe stata una pioggia di insulti, poi le due bambine ghanesi sarebbero state aggredite, infine l’aggressione anche ai genitori. Non solo, durante i successivi soccorsi e il trasporto in ospedale in ambulanza, le vittime sarebbero state anche oggetto di altri insulti xenofobi da parte del branco prima che si allontanasse.

La polizia di Grevesmühlen sta ora indagando sui fatti ipotizzando reati di violazione della quiete pubblica, lesioni personali gravi, incitamento all'odio e ingiurie e sta cercando testimoni. Anche il ministro degli Interni del Meclemburgo-Pomerania ha condannato fermamente l’accaduto affermando: "Non si attaccano le persone, soprattutto i bambini, e certamente non per motivi razziali".

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