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Insulti antisemiti, video e minacce di morte: cosa sappiamo dello stupro di una 12enne ebrea a Parigi

La vittima ha spiegato agli investigatori di essere stata “avvicinata da due adolescenti e trascinata in un hangar”, un vecchio asilo nido in disuso, poi lì stuprata da tutti e tre i suoi aggressori, infine minacciata di morte.
A cura di Davide Falcioni
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Due dei tre ragazzini di 13 anni accusati di aver violentato una coetanea perché ebrea a Courbevoie, nella periferia di Parigi, sono stati posti in arresto. Il terzo minorenne che avrebbe partecipato allo stupro di gruppo, di 12 anni, è stato sottoposto a un provvedimento educativo giudiziario provvisorio.

Il racconto della violenza della 12enne

Secondo le dichiarazioni della vittima verbalizzate alla polizia e diffuse questa mattina da Le Parisien, i fatti sono avvenuti sabato sera, quando la dodicenne stava attraversando il parco situato vicino a casa sua. La giovane ha spiegato agli investigatori di essere stata "avvicinata da due adolescenti e trascinata in un hangar", un vecchio asilo nido in disuso, situato non lontano dalla sua abitazione nel quartiere parigino di La Défense. Ai primi due si è poi unito un terzo minorenne che avrebbe "insultato la giovane riguardo la sua religione definendola una ‘sporca ebrea'". La ragazza è stata poi "colpita, gettata a terra e fotografata allo scopo di fomentare futuri ricatti".

Uno degli aggressori avrebbe anche minacciato di "bruciarla viva" accendendo un accendino vicino alla sua faccia. Sempre secondo il suo racconto della 12enne, tutti e tre i suoi aggressori l'avrebbero poi violentata uno dopo l'altro, imponendole – come si legge sempre sul verbale – "penetrazioni vaginali e anali nonché fellatio", minacciando infine di ucciderla se avesse denunciato lo stupro alla polizia. Infine le hanno anche chiesto di ritornare il giorno dopo, domenica alle 16,  nello stesso luogo con la somma di 200 euro, altrimenti sarebbero stati diffusi i video della violenza.

La denuncia e la conferma dei tre ragazzini

Dopo l'aggressione, la vittima è tornata a casa in lacrime. È stata presa in carico dai vigili del fuoco, poi portata al reparto medico-giudiziario di Garches (Hauts-de-Seine), dove una perizia ginecologica ha confermato lo stupro. Durante gli interrogatori, i minorenni hanno affermato di aver agito per vendetta. Uno di loro, un ex fidanzato, non l'avrebbe perdonata per avergli nascosto la sua religione ebraica.

Quanto ai tre ragazzini autori dello stupro "durante l'interrogatorio di prima comparizione, hanno rilasciato brevi dichiarazioni spontanee, esprimendo rammarico nei confronti della vittima senza affrontare il loro coinvolgimento nei fatti", ha detto il pubblico ministero in un comunicato stampa. I tre minorenni, dunque, non hanno negato il loro coinvolgimento nella violenza sessuale.

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