Instagram, l’accesso in Russia sarà bloccato dal 14 marzo: cosa sta succedendo
È ufficiale. In Russia non si potrà più accedere a Instagram dalla mezzanotte del 14 marzo. La decisione di Roskomnadzor, il regolatore locale dei media, arriva dopo che che il gruppo Meta (la società che gestisce l'impero social di Mark Zuckerberg) ha scelto di non vietare agli utenti di potersi esprimere negativamente nei confronti delle forze armate russe. "Poiché gli utenti attivi di Instagram avranno bisogno di tempo per copiare le proprie foto e video su altri social network, per avvisare i propri contatti e iscritti, Roskomnadzor ha deciso di completare la procedura di blocco dell'accesso a Instagram alle 00 del 14 marzo, concedendo 48 ore di un periodo di transizione", ha scritto Roskomnadzor, citato dall'agenzia di stampa locale Tass, sul suo canale Telegram.
Gli utenti in Russia dicono addio a Instagram
In queste ore migliaia di utenti russi stanno già lasciando Instagram. Anche l'Ufficio del procuratore generale russo ha cancellato il proprio account accusando “l’indulgenza di Instagram nei confronti dei post che incitano alla violenza (uccisione) dei cittadini della Federazione Russa, inclusi i militari". Stessa decisione, come rende noto la stessa Tass, è stata presa anche dal ministero dell'Interno e dal sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin.
Perché Mosca ha bloccato il social network Meta
La decisione è arrivata dunque dopo il cambio di strategia di Meta, che ha voluto deliberatamente allentare alcune forme di censura sui post contro la Russia: anche quelli che prendono pesantemente di mira le truppe russe e direttamente Vladimir Putin, inclusi i messaggi che invocano l'uccisione dello zar o del presidente della Bielorussia Alexandr Lukashenko. "A seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, abbiamo temporaneamente concesso forme di espressione politica che normalmente violerebbero le nostre regole. Ad esempio, post violenti come l'invocare la ‘morte agli invasori russi'. Non consentiremo nulla che riguardi la promozione della violenza contro i civili russi" ha affermato un portavoce di Meta in una nota.
La durissima reazione russa
Inizialmente l'ambasciata russa negli USA ha chiesto l'intervento della Casa Bianca di porre un freno alle "attività estremiste" del gruppo di Zuckerberg (Facebook è già stato bloccato in Russia). "Chiediamo alle autorità di fermare le attività estremiste di Meta e prendere misure per portare i responsabili di fronte alla giustizia”, scrive il profilo dell'ambasciata. Non avendo ottenuto risultati, l"ufficio del procuratore generale russo ha chiesto che Meta venga riconosciuta come organizzazione estremista. "Quello che Meta sta facendo è chiamato ‘incitamento all'odio razziale' che nella legislazione russa si qualifica come estremismo", ha detto il vicecapo del comitato russo sulle tecnologie e le comunicazioni, Anton Gorelkin. Il comitato investigativo di Russia, che indaga su crimini più gravi, ha detto che è stato avviato un procedimento "per istigazione all'odio contro i russi da parte della compagnia americana Meta"