Inno a Luigi Mangione durante un concerto a Boston: folla applaude il killer del Ceo di UnitedHealthcare

Durante un evento in un locale a Boston, la folla ha inneggiato per il 26enne di origini italiane, sospettato dell’omicidio del CEO di UnitedHealthcare, Brian Thompson. Urla e applausi mentre alcune foto di Mangione si alternavano su un maxi schermo.
A cura di Biagio Chiariello
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La giustizia sta facendo il suo corso, ma ormai non sembrano esserci più dubbi sul fatto che Luigi Mangione sui social media (e non solo) sia già un eroe. L'ennesima dimostrazione arriva da Boston dove il sospettato killer del CEO di UnitedHealthcare, Brian Thompson, è stato idolatrato dalla folla al locale Big Night Live dove si stava tenendo l'evento ‘Bop to the Top Tours' Jingle Bop'.

Durante lo spettacolo, un DJ ha fatto risuonare le note di "He Could Be The One" di Miley Cyrus, mentre alcune foto dell'ingegnere 26enne si alternavano su un maxi schermo. Nei video circolati su TikTok, si può sentire la folla urlare e applaudire. In particolare quando vengono mostrato le foto segnaletiche di Mangione. "Date alla gente ciò che vuole", ha scritto l'utente "Date alla gente ciò che vuole", ha scritto l'utente nella didascalia che fa da corredo al reel che ha ottenuto oltre 1.5 milione di like e e 400mila condivisioni.

 Luigi Nicholas Mangione, 26enne di una famiglia del Maryland (il nonno era un italiano immigrato negli USA che ha fatto successo nel settore immobiliare) è diventato un idolo dopo essere stato fermato dalla polizia della città di Altoona, in Pennsylvania, il 9 scorso dicembre, perché sospettato dell'omicidio del CEO di UnitedHealthcare, la più grande compagnia di assicurazioni sanitarie degli Stati Uniti.

La polizia l'ha trovato in possesso di una ‘pistola fantasma‘, un’arma non tracciabile, e un taccuino in cui erano annotate le ragioni che lo avrebbero portato a compiere quel gesto estremo. Le pagine, ora sotto sequestro degli inquirenti, riportano dichiarazioni molto dure nei confronti delle aziende americane, con espressioni come ‘se la sono meritata' e ‘era necessario', oltre a considerazioni sui metodi con cui intendeva portare a termine l’omicidio. Sulle pallottole che hanno ucciso Thompson sono state trovate incise tre parole: "deny" (negare), "defend" (difendere) e "depose" (deporre)

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