Inizia oggi la presidenza di turno ungherese dell’Ue: Viktor Orban fonda un nuovo gruppo dei Patrioti
Inizia oggi, 1° luglio, la presidenza di turno ungherese dell'Unione europea. Viktor Orban, che per i prossimi sei mesi ha scelto uno slogan dall'indubbio sapore trumpiano – "Make Europe Great Again" – oggi ha incontrato Charles Michel (presidente uscente del Consiglio Ue) e Alexander De Croo (premier dimissionario belga, che ha appena terminato la presidenza di turno) per il passaggio di consegne. Ieri invece si è riunito con Herbert Kickl (leader del partito nazionalista austriaco Fpo) e Andrej Babis (ex premier ceco e fondatore del partito populista ANO) per annunciare la creazione di un nuovo gruppo politico sovranista, chiamato "Patrioti per l'Europa".
Il premier ungherese non ha mai nascosto di voler cambiare l'Unione dal suo interno e si è detto certo che il nuovo gruppo diventerà a breve "la rappresentanza più forte della destra all'interno del Parlamento europeo". Per quanto riguarda il Consiglio, invece, la presidenza di turno dell'Ungheria significa che spetterà a Budapest stabilire le priorità dell'agenza dei leader europei e di fatto coordinare e dirigere i lavori.
Ora, il fatto che questo compito vada a un leader illiberale, con posizioni che nel suo Paese minano costantemente ai diritti delle minoranze, ha destato non poche preoccupazioni all'interno delle istituzioni europee. Soprattutto considerato il momento: sono i primi sei mesi dalle elezioni europee che hanno visto la maggioranza nel Parlamento slittare verso destra, con il trionfo di partiti sovranisti ed euroscettici in diversi Stati membri.
Da parte sua Budapest ha assicurato che manterrà un ruolo di "mediatore" e ha illustrato le priorità dei prossimi mesi: spinta alla competitività, politica di allargamento dell'Ue basata sui meriti, contrasto all'immigrazione illegale, rafforzamento della politica di difesa, maggiore attenzione alle politiche di coesione, una nuova Pac e la sfida della denatalità.
Una delle maggiori preoccupazioni, oltre a quelle sullo stato di diritto, riguarda il posizionamento nei confronti dell'Ucraina. Viktor Orban è uno dei leader europei più vicini a Vladimir Putin e in passato si è messo di traverso sugli aiuti a Kiev, provando allo stesso tempo a frenare sulle sanzioni a Mosca. Il governo ungherese si è sempre giustificato affermando di sostenere una linea pragmatica che punta all'obiettivo della pace, ma a Bruxelles dubbi e timori permangono.