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Influenza aviaria negli Stati Uniti, un primo possibile focolaio umano in Missouri

Sei operatori sanitari avrebbero contratto l’influenza aviaria da un paziente risultato positivo in Missouri senza aver avuto contatti diretti con uccelli infetti. L’ipotesi non è ancora stata ufficialmente confermata, così come fa sapere il Centers for Disease Control and Prevention, ma se così fosse si tratterebbe del primo “focolaio” di contagio tra persone negli Usa.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sarebbero almeno 8 le persone che sono risultate positive all'influenza aviaria dopo aver avuto a che fare con un paziente, il cosiddetto "caso zero" in Missouri. L'uomo avrebbe contratto la malattia senza aver avuto contatti con uccelli infetti e durante le diagnosi avrebbe trasmesso la malattia ad altre persone. Si tratterebbe del primo caso di trasmissione da persona a persona negli Stati Uniti. A riportarlo è il New York Times che a sua volta ha citato i Centers for Disease Control and Prevention. 

Se confermati, i casi in Missouri potrebbero indicare che il virus potrebbe aver acquisito la capacità di trasferirsi da persona a persona. I focolai di influenza aviaria tra persone sono estremamente rari nel mondo e la maggior parte dei casi è finora stata rilevata in contesti in cui le persone hanno contatti ravvicinati con uccelli infetti.

Non sarebbe stato così per il paziente zero, l'uomo che i medici del Missouri avrebbero ricoverato con alcuni lievi sintomi respiratori e un'insolita influenza. Il paziente potrebbe aver infettato un membro della famiglia e 6 operatori sanitari che hanno poi sviluppato sintomi.

Per il momento resta comunque aperta l'ipotesi di un contagio Covid "particolarmente leggero" per i sanitari infetti. Si aspetta la conferma ufficiale di una positività al virus H5N1 attualmente non ancora arrivata. La notizia, seppur ancora oggetto di studio, ha comunque allarmato gli esperti.

Secondo quanto riporta il New York Times, per il Dr. James Lawler, co-direttore del Global Center for Healt Security dell'Università del Nebraska, "dovremmo essere preoccupati". "Non bisogna andare nel panico, ma dovremmo dedicare molte risorse per capire cosa sta succedendo".

Finora non sono stati segnalati decessi legati al H5N1 dell'aviaria negli Usa. Negli ultimi anni il virus ha però infettato un'enorme varietà di uccelli e animali nel mondo, anche se finora è sempre stato reputato di difficile trasmissione tra gli esseri umani. Le analisi delle acque reflue negli Usa hanno evidenziato la presenza del H5N1 in diversi Stati e anche se per ora quanto trovato non risulta allarmante, gli esperti invitano le autorità a disporre le analisi necessarie e misure di prevenzione.

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