Infermiera 26enne ignora il dolore per curare i malati di Covid e perde la gamba per un tumore
Era talmente impegnata a curare i suoi pazienti durante l'emergenza Coronavirus che aveva deciso di ignorare quel dolore alla gamba che l'affliggeva da settimane. Ma quando si è fatta controllare era troppo tardi: ha scoperto di avere un tumore aggressivo che ha richiesto l'amputazione dell'arto. È questa la storia di Sette Buenaventura, infermiera 26enne del Salford Royal Hospital, in Inghilterra. Ad aprile si è sottoposta ad una tac che ha rivelato la presenza di un sarcoma già ad uno stadio avanzato ed i medici non hanno potuto fare altro che amputare la gamba fino al ginocchio. La sua storia ha fatto il giro del mondo. "Fa re questo lavoro – ha dichiarato alla BBC – significa dimenticare i tuoi dolori perché sei impegnato ad aiutare gli altri, ma tutto purtroppo ha un costo".
Sette aveva cominciato ad avere dolore alla gambe tra febbraio e marzo scorsi quando anche la Gran Bretagna è stata travolta dall'ondata di Coronavirus. Credeva, però, che non fosse nulla di grave, anzi lo attribuiva al fatto che rimaneva in piedi per ore, correndo da un reparto all'altro. "Quando l'epidemia da Covid-19 è iniziata, abbiamo lavorato a pieno ritmo, non abbiamo avuto il tempo di preoccuparci di nulla", ha continuato, aggiungendo: "Lavorare in un ospedale significa questo: fare il possibile per aiutare chiunque ne abbia bisogno". Ma quando quel malessere è diventato eccessivo ha deciso di sottoporsi ad una tac che ha rivelato la presenza di una massa che aveva già raggiunto le dimensioni di una pallina da golf. All'inizio di maggio la doccia fredda: i medici le hanno comunicato che la sua unica possibilità di sopravvivenza era l'amputazione.
"Quando mi hanno detto che dovevo rimuovere la gamba, mi sono arrabbiata molto, ma poiché non avevo tempo per pensarci, sono andata avanti – ha detto ancora -. Lavoro nel settore sanitario e non mi sarei mai aspettato che questo accadesse a me". Dopo l'operazione, le è stata applicata una protesi e Sette spera ora di tornare a lavorare entro il prossimo mese di novembre. Ma soprattutto, vuole che altri imparino la lezione dopo aver conosciuto la sua storia: "Penso che sia davvero importante per chiunque soffra di un dolore persistente di farlo controllare. Se l'avessi preso prima, probabilmente ora mi troverei in una condizione molto diversa".