Indonesia: proposta castrazione chimica per abuso sessuale sui bimbi
Chi si macchia di reati sessuali contro minori in Indonesia ora è punibile con la castrazione chimica o la pena di morte. È quanto prevede una nuova legge appena varata dalle autorità locali dopo settimane di discussione e anche proteste di piazza a seguito di sanguinosi fatti avvenuti nel Paese asiatico e che hanno visto come vittime dei minorenni. Ad annunciare la nuova legge lo stesso presidente indonesiano Joko Widodo. "La violenza sessuale contro i bambini è un crimine fuori dal comune" ha spiegato il leader politico annunciando la nuova norma e aggiungendo: "Ci auguriamo che questa legge sarà un deterrente per i trasgressori e che possa portare alla riduzione dei reati sessuali contro i bambini".
"Questi atti minacciano e mettono in pericolo i bambini e distruggono la loro vita e il loro sviluppo futuro", ha dichiarato ancora Widodo secondo il quale negli ultimi anni vi è stato un aumento significativo nei casi di violenza sessuale nei confronti dei bambini, anche se non ha fornito dati statistici per illustrare il fenomeno. La legge emanata dal Presidente è entrata immediatamente in vigore anche se il parlamento indonesiano ha il potere di ribaltarla o richiedere degli aggiustamenti.
La norma prevede anche che i pedofili condannati che hanno già scontato pene detentive possano essere obbligati dai giudici a indossare braccialetti alle caviglie in modo che le autorità possano sempre tracciarne i movimenti. La norma arriva sulla scia delle forti proteste di piazza nel Paese a seguito del brutale stupro di gruppo e l'omicidio di una ragazza di 14 anni. Il corpo martoriato della vittima era stato scoperto, nudo e legato, in una foresta sull'isola di Sumatra ad aprile. Per il caso sono stati arrestati sette ragazzi condannati Sette a 10 anni ciascuno.