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India, si cercano 170 dispersi dopo il crollo del ghiacciaio himalayano

Un pezzo di ghiacciaio si è staccato dall’Himalaya, è caduto in un fiume del quale ha causato l’esondazione e ha travolto due centrali elettriche, strade, ponti e una diga. Per il momento il bilancio provvisorio è di almeno 7 morti e oltre 125 scomparsi. La tragedia è avvenuta nella regione indiana dell’Uttarakhand.
A cura di Stefano Rizzuti
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Almeno 18 persone morte e 170 scomparse: è questo il primo bilancio della tragedia avvenuta nello stato dell’Uttarakhand, in India, dove un pezzo di ghiacciaio dell’Himalaya si è staccato, cadendo in un fiume e causando un’esondazione. Queste cifre, ancora parziali, potrebbero essere molto più alte, secondo le autorità locali. La massa di acqua e detriti ha superato una diga e ha poi travolto due centrali elettriche, oltre che strade e ponti. Le operazioni di soccorso in alcune delle zone colpite dall’esondazioni sono state interrotte a causa dell’acqua alta, come spiegano alcuni media indiani.

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Il ghiacciaio è finito nel fiume Dhauliganga, nello stato settentrionale dell’Uttarakhand. I soccorritori hanno finora recuperato sette corpi. Gli stessi soccorritori hanno tratto in salvo alcuni lavoratori della centrale elettrica di Tapovan, colpita in piena dal crollo del ghiacciaio. I lavoratori erano bloccati in un tunnel, secondo quanto riporta il Times of India. In questo tunnel erano bloccate circa una trentina di persone, ma non è ancora chiaro se siano state liberate e tratte in salvo tutte. Il premier indiano Narendra Modi scrive su Twitter: “Sto costantemente monitorando la sfortunata situazione in Uttarakhand. L'India è con l'Uttarakhand e la nazione prega per la sicurezza di tutti. Parlo continuamente con le autorità locali e ricevo aggiornamenti sulle operazioni di soccorso”.

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Un testimone racconta alla Reuters di aver visto crollare sassi, polvere e un’ondata di acqua lungo la valle: “È arrivata velocissima, non c’è stato tempo di avvisare nessuno”, racconta Sanjay Singh Rana, che vive in un villaggio sulle rive del fiume. “Ho avuto l’impressione che persino noi saremmo stati spazzati via”, aggiunge. La tragedia è avvenuta in una zona che si trova a circa 500 chilometri a nord di New Delhi. Molti dei dispersi lavoravano in una delle centrali elettriche portate via dall’ondata.

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