India, denuncia stupro ma gli agenti non le credono: 28enne si suicida dandosi fuoco
Era stata stuprata da un uomo che lei conosceva e per questo subito dopo la violenza era andata nel più vicino posto di polizia per denunciare l'accaduto e il suo stupratore ma invece di trovare comprensione, davanti a se ha trovato un gruppo di agenti che non solo non hanno voluto accettare la sua denuncia ma hanno provato anche a convincerla a desistere. Un muro che ha spinto la vittima a darsi fuoco e a trovare così una morte orribile. È la nuova agghiacciate storia di violenza sessuale su donne che arriva dall'India dove il caso ha creato indignazione, spingendo il governo locale ad intervenire contro i poliziotti.
L'episodio nel villaggio di Son del distretto di Shahjahanpur, nello stato dell'Uttar Pradesh, dove la 28enne vittima viveva col marito. A raccontare l'accaduto al quotidiano Hindustan Times è stato proprio quest'ultimo, sottolineando che la moglie era rimasta profondamente turbata dopo che gli agenti del commissariato non avevano voluto trascrivere la denuncia. Secondo la sua testimonianza, in tre, tra cui il responsabile del posto di polizia locale, avevano cercato in tutti i modi di dare pressioni sulla donna per convincerla a trovare un accordo di natura economica con l'accusato.
Dopo esseri recata nuovamente in commissariato, di fronte all'ennesimo rifiuto di accogliere le sue richieste, la donna ha messo in atto un gesto estremo dandosi fuoco nello stesso edificio. Immediatamente soccorsa e trasportata in ospedale, la 28enne però è morta giovedì dopo due giorni di agonia. Un supervisore della polizia, inviato dal capoluogo per indagare sull'accaduto, ha dichiarato di avere immediatamente sospeso dalle loro funzioni i tre agenti, uno dei quali era il comandante della stazione, e di avere arrestato l'accusato di stupro.