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India, calca in stazione fa almeno 22 morti: “Panico creato da voci sul crollo di un ponte”

Decine di persone sono morte nella calca scoppiata nella stazione di Mumbai nell’ora di punta dei pendolari al mattino. La fuga dei passeggeri è avvenuta su una delle banchine della stazione ma non sono chiare le ragioni dell’incidente.
A cura di Susanna Picone
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Più di venti persone sono morte e almeno altre trenta sono rimaste ferite – di queste cinque sono in condizioni gravi – in una calca scoppiata nei pressi di una stazione di Mumbai, in India. Secondo le prime informazioni diffuse dalle autorità locali, la ressa è scoppiata nell'ora di punta dei pendolari al mattino sul ponte che collega le stazioni di Parel e Elphinstone. L’incidente è avvenuto nel sud della città, intorno alle 10.45 ora locale, quando in Italia erano le 7 del mattino. Quattro treni, hanno riferito alcuni testimoni, sono arrivati in contemporanea e mentre la folla accorreva per salire, alcune donne sono scivolate sul pavimento reso viscido dalla pioggia e sono state travolte, scatenando il caos. Le tv hanno diffuso immagini di passeggeri che cercano di rianimare alcune vittime col massaggio cardiaco.

In corso indagini sulle possibili cause del disastro – “Molti stavano aspettando sotto la banchina per ripararsi dalla pioggia: c'erano troppe persone in uno spazio stretto. Quando la gente ha iniziato a correre verso i loro treni, c'è stata la ressa”, ha detto un portavoce della società ferroviaria Anil Saxena. Un funzionario della polizia ha spiegato che sono al lavoro per cercare di capire con esattezza cosa è accaduto. Al momento, da quanto si apprende, l’ipotesi più accreditata è che sia stata la voce del crollo del ponte ferroviario pedonale a creare il panico tra la folla che avrebbe iniziato a correre e travolgere le persone. In particolare, quando dal ponte sono caduti alcuni calcinacci si sarebbe diffusa la voce che la struttura stesse crollando, scatenando così il panico e la fuga precipitosa. Scene come questa di stamane sono purtroppo comuni in India, soprattutto durante le feste religiose, quando grandi folle si radunano in piccoli spazi senza misure adeguate di sicurezza per le eventuali evacuazioni. Dopo il dramma, il presidente indiano Narendra Modi ha scritto un tweet per esprimere le sue condoglianze.

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