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India, 13 operai morti in una fabbrica illegale di jeans

I lavoratori sono stati sorpresi nel sonno da un incendio: solo tre si sono salvati.
A cura di Davide Falcioni
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Tredici operai sono morti nelle prime ore dell'alba di oggi a causa di un vasto incendio divampato in una fabbrica illegale di jeans a  Sahibabad, nel distretto di Ghaziabad (in Uttar Pradesh), sorprendendoli nel sonno mentre dormivano in una piccola stanza ricavata vicino a quella dove si trovano le macchine da cucire. Nello stabilimento si trovavano 16 dipendenti: 13 sono morti mentre altri tre sono ricoverati in condizioni gravissime negli ospedali vicini.

Stando alle prime ricostruzioni fornite dai vigili del fuoco, le fiamme sono divampate intorno alle 4.30 di stamattina (ora locale), probabilmente a causa di un corto circuito. L’allarme è stato dato quasi un’ora più tardi e i soccorritori hanno incontrato non poche difficoltà nel raggiungere il luogo dell’incendio, proprio a causa del dedalo di stradine che circondano l'area. Le fiamme sono state domate solo dopo svariate ore, e quando ormai per tredici lavoratori era troppo tardi.

Incidenti del genere non sono rari in India: le zone industriali e manifatturiere non sono dotate di adeguate misure di sicurezza sul lavoro e i controlli delle autorità sono molto scarsi. Il mese scorso sono morti otto operai nell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio in Tamil Nadu, mentre nel maggio di due anni fa altri 15 operai sono rimasti uccisi in un incendio in un’azienda di petardi in Madhya Pradesh; a New Delhi nel novembre 2013 sono morti altri sei lavoratori in uno stabilimento che confezionava borse di pelle.

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