Incidente petroliera in Russia: si contano decine di vittime e 39 dispersi in mare
Dopo il capovolgimento di una piattaforma petrolifera ‘Kolskaya‘nel mare di Okhotsk, in Russia, si contano ben 39 dispersi e decine di morti. L'incidente ha fatto insorgere, fin da subito, numerose polemiche sul mancato rispetto delle norme di sicurezza delle infrastrutture russe. A bordo c'erano 67 persone: al momento, i soccorsi sono riusciti a recuperare solo 14 superstiti in tutto. Per coloro che risultano ancora dispersi, le speranze di poter essere salvati sono davvero poche: le acque sono gelide e le condizioni meteo non sono delle migliori. Ci sono, infatti, molteplici difficoltà nella gestione della situazione. Stanotte, durante le procedure di salvataggio le temperature sono scese fino a 17 gradi sotto lo zero: di questo passo, i morti per assideramento potrebbero oscillare intorno alla quarantina.
La piattaforma, controllata dalla compagnia ‘Zarubezhneft' ha subito danni per un forte impatto con dei blocchi di ghiaccio, per questo era stata rimorchiata 200 metri al largo dell'isola di Sakhalin. In quel punto di mare, però, i venti hanno raggiunto velocità elevate, facendo ribaltare la torre, mandando così la petroliera a picco. Gli operai presenti a bordo hanno atteso i soccorsi, ma si è aperta una falla enorme, a causa dell'impatto con i ghiacci, che le persone a bordo sono precipitate nelle fredde acque del mare. Sul tragico incidente della petroliera, affermano le autorità russe, sarà aperta un'inchiesta: le cause che avrebbero scatenato la drammatica vicenda sarebbero le pessime condizioni climatiche, la violazione delle norme di sicurezza e i forti venti. Il portavoce del dipartimento investigativo regionale ha comunicato che, "Già questa mattina gli inquirenti ascolteranno le testimonianze di tre membri dell'equipaggio ricoverati all'ospedale di Nogliki, a Sakhalin, mentre gli altri saranno interrogati dopo l'arrivo al porto di Korsakovo".
Secondo i media locali e nazionali russi, è stata la violazione delle norme di sicurezze la principale causa scatenante dell'intero incidente. Come riportato da Kommersant, una gran parte dell'equipaggio non aveva la dovuta autorizzazione per prestare servizio sulla petroliera. Solo il capitano e alcuni e diversi membri del gruppo di operai presenti sulla nave avrebbe potuto realmente lavorare: "Circa meta' delle persone a bordo, ingegneri, assistenti e operatori gru, non aveva alcuna relazione con il trasporto della ‘Kolskaya'".