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Inchiesta Ior, monsignor Scarano: “Pronto a fare i nomi”

Massimiliano Marcianò, amico di Scarano, rivela: “Era talmente preoccupato che aveva deciso di suicidarsi. Tanto che prima di fare questo gesto folle aveva preparato una lunga lettera-memoriale al Papa nella quale raccontava quanto succedeva all’Apsa”.
A cura di D. F.
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Da domani monsignor Nunzio Scarano inizierà a collaborare con la giustizia e farà nomi e cognomi delle persone che hanno permesso le presunte donazioni che – secondo l'ipotesi investigativa – sarebbero servite a mascherare un maxi riciclaggio di denaro, che ruotava proprio intorno alla figura di Scarano. Il prelato – sempre secondo l'ipotesi investigativa – avrebbe contattato alcune decine di persone (56 gli indagati tra Salerno e provincia) e chiesto a ognuno di loro la compilazione di un assegno circolare da 10mila euro, spiegando di dover ripianare i debiti di una società immobiliare titolare di alcune case nel centro di Salerno.

Quasi un mese fa il prelato è stato condotto in arresto nel carcere di Regina Coeli. Il suo amico-factotum Massimiliano Marcianò ha raccontato ai magistrati: "Era talmente preoccupato – ha ricordato nel suo verbale di interrogatorio – che aveva deciso di suicidarsi. Tanto che prima di fare questo gesto folle aveva preparato una lunga lettera-memoriale al Papa nella quale raccontava quanto succedeva all'Apsa. A tranquillizzarlo sono stati i suoi amici D'Amico (gli imprenditori salernitani coinvolti nell'inchiesta). Lo hanno rassicurato e gli hanno detto che avrebbero potuto giustificare la provenienza dei soldi allo Ior. Scarano, infatti, aveva un conto Ior cointestato con i D'Amico, su cui arrivavano 20 o 30mila euro al mese. La firma congiunta era finalizzata a impedire che sperperasse altrove i soldi. Sicuramente posso dire che Paolo D'Amico è quello che gli ha dato più soldi anche perché ho visionato recentemente il conto Unicredit di Scarano sul quale ho constatato la presenza di numerosi assegni per importi consistenti. Posso riferire che sul suo conto corrente personale Ior aveva un saldo di 1,7 milioni di euro".

Cosa dirà don Scarano mercoledì ai pm? Qualche giorno fa, attraverso i suoi legali Francesco Caroleo Grimaldi e Rosario Sica, ha fatto arrivare in procura un dossier, nel quale ha indicato nomi, irregolarità, funzioni, protezioni. A chi fa riferimento quando dice di aver agito grazie a coperture amplissime? In quanti sapevano di questo trasferimento abituale di denaro, che in passato avrebbe riguardato – come lui stesso ha riferito all'amico Massimiliano – anche la famiglia Agnelli?

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