Incendio a Los Angeles

Incendi a Los Angeles, il racconto degli italiani: “Il fumo oscurava il cielo, tutto surreale”

Il racconto a Fanpage.it degli italiani residenti a Los Angeles che in questi giorni osservano le fiamme attorno alla città: “Incendi mai così vicini. Questa volta non si vedeva il cielo, e l’aria è irrespirabile. Le valigie sono chiuse. Siamo pronti a scappare”. Il bilancio degli incendi al momento è di almeno 16 morti, oltre 153 mila sfollati, 57 mila strutture a rischio e 12 mila distrutte.
A cura di Gabriel Bernard
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Anna è pronta a prendere in braccio sua figlia e a scappare da un'amica. La valigia in quell'appartamento a nord-ovest di Los Angeles è preparata da qualche giorno. Dallo scorso martedì quando la California ha iniziato a bruciare e "il cielo è diventato tutto grigio e viola. Un colore sbagliato. Vedevo il fuoco dal tetto di casa" ha raccontato a Fanpage.it.

Il centro della città americana è circondato dalle fiamme. Un incendio a Palisades contenuto per l'11%, uno a Eaton per il 15%, gli altri quasi fermi. Ma Santa Ana, vento caldo e secco, che da martedì colpiva la zona con raffiche di 150 km/h  alimentando le fiamme, potrebbe riprendere a soffiare. Il bilancio è di 16 morti, oltre 153 mila sfollati, 57 mila strutture a rischio e 12 mila distrutte.

"Dopo giorni di confusione, è stata evacuata anche l'università. Ora la polizia ci ha detto di preparare acqua, batterie, documenti, vestiti e coperte per essere pronti a scappare". Anna Bonazzi, dottoranda all'università della California di Los Angeles (UCLA), è in casa da sei giorni e, come tutti, continua a guardare le mappe.

"I primi giorni, come tuttora, è stato abbastanza preoccupante" racconta Livio Bussani. Vive da 12 anni in America, a Los Angeles da 8 insieme a sua moglie e alle sue due bambine. Anche loro hanno le valigie vicino alla porta di casa.

"Di incendi da queste parti se ne vedono spesso, ci siamo abituati", dice. "Ma mai così vicini. Questa volta non si vedeva il cielo, e l'aria è irrespirabile. Siamo chiusi in casa con il filtri e si esce con le mascherine".

L'aria è intrisa di fumo e i purificatori sono introvabili. A peggiorare la situazione è l'incessante bisogno di acqua. "Ci dicono che l'acqua ha meno pressione nei tubi. Serve ai pompieri. Per questo possono esserci dei germi. L'avviso è di farla bollire e non berla", spiega chi abita lì e nei supermercati è corsa alle bottiglie.

A Palisades sembra la guerra. Il quartiere a nord-ovest del centro di Los Angeles è devastato dalle fiamme. Scheletri di edifici, detriti, macerie, metallo contorno. Il tutto ricoperto di cenere.

"Le fiamme sono partite da Calabasas. Il vento ha propagato l'incendio verso la costa. Da lì il disastro. Pacific Palisades ha iniziato a bruciare e ei vigili del fuoco sono riusciti a bloccare le fiamme all'inizio di Santa Monica", aggiunge Livio.

L'incendio è arrivato fino alle colline di Hollywood. Le scintille, trasportate dal vento, hanno acceso in pochi attimi il terreno secco. "È esploso tutto in poco tempo" racconta Vincent Stancarone, produttore video e esperto della storia di Hollywood. Dalla sua villa controlla la situazione: "Vedevamo le fiamme dalle colline. Per fortuna la zona è protetta e pattugliata tutte le ore dai vigili del fuoco. Hanno immediatemente attivato le squadre di elicotteri e sono riusciti a domare le fiamme". E il fuoco era arrivato a spingersi sino a Hollywood Boulevard, a minacciare le stelle della Walk of Fame. "Il fuoco e il fumo erano vicini al luogo in cui si svolge la cerimonia degli Oscar. Era surreale".

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