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Incastrata a testa giù nel crepaccio sette ore per recuperare il telefono: la storia di Matilda Campbell

Succede sabato 12 ottobre nella Hunter Valley nello stato australiano del Nuovo Galles del Sud: la giovane del 2001 stava facendo un’escursione con gli amici quando è rimasta incastrata a testa in giù tra due massi. L’operazione di salvataggio ha previsto l’uso anche di un argano per sollevarla.
A cura di Giovanni Turi
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Una ragazza classe 2001 è rimasta incastrata tra due rocce per sette ore nel tentativo di recuperare il telefono (NSW Ambulance via Facebook)
Una ragazza classe 2001 è rimasta incastrata tra due rocce per sette ore nel tentativo di recuperare il telefono (NSW Ambulance via Facebook)

Incastrata per sette ore in un crepaccio per cercare di recuperare il telefono. Almeno un'ora a testa in giù in una stretta fenditura tra un masso e l'altro. Per salvarla la squadra di operatori della NSW Ambulance ha perfino spostato un masso dal peso di 500 chili.

È l'incubo che ha vissuto Matilda Campbell, ragazza classe 2001 di Bellingen, cittadina sulla costa nord orientale dello stato del Nuovo Galles del Sud in Australia. Sabato 12 ottobre si trovava tra i boschi della Hunter Valley per un'escursione in compagnia con gli amici di una vita.

A un certo punto, a Campbell cade il telefono tra due rocce. Nel tentativo di riprenderlo, la ragazza è scivolata e cascata, finendo così in un'insenatura profonda tre metri. I suoi amici hanno subito tentato di liberarla in qualsiasi modo, risultato però invano.

Per questo, senza campo e impossibilitato a telefonare ai parenti, il gruppo si è messo in contatto con una squadra di operatori composta da forze dell'ordine, vigili del fuoco e soccorritori. La quale si è attivata in un'operazione di salvataggio assai complessa, coordinata dal paramedico Peter Waters.

L'operazione di salvataggio (NSW Ambulance via Facebook)
L'operazione di salvataggio (NSW Ambulance via Facebook)

Infatti, sono stati spostati fisicamente i massi in cui Campbell era rimasta incastrata con un argano per sollevarla. Uno addirittura dal peso complessivo di 500 chilogrammi. È stata costruita anche una struttura in legno per garantire la stabilità alla giovane, mentre i lavori andavano avanti.

Una volta liberati i piedi, il team ha alzato e salvato definitivamente la ragazza con una manovra stretta a "S". Una curvatura per sollevarla durata un'ora in tutto. "Nei miei dieci anni di esperienza da paramedico non avevo mai affrontato un'operazione di questo genere, è stata impegnativa ma incredibilmente gratificante", ha riportato Watts.

Alla fine Campbell è stata liberata e salvata dopo sette ore. Se l'è cavata riportando solo lievi contusioni e qualche graffio. Il telefono, tuttavia, non è stato recuperato. Sui social la giovane ha ringraziato gli amici e il team che l'ha soccorsa "lavorando così duramente per tirarmi fuori". E ha concluso: "Sarò per sempre grata a tutti perché molto probabilmente oggi non sarei qui senza di loro".

Con altri commenti sotto i propri post, inoltre, la giovane continua a scherzare sulla vicenda, dicendo: "Per un po' non farò più escursioni", "Sono stata fortunatissima", "Rivedendo le foto credo di essere una maga, me la sono cavata bene in questa situazione particolare".

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