In Ucraina 16 milioni di persone senza acqua, cibo, servizi sanitari e un tetto sopra la testa
"Quasi 16 milioni di ucraini necessitano di assistenza umanitaria: acqua, cibo, servizi sanitari, un tetto sopra la testa e protezione". A renderlo noto, nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri, Osnat Lubrani, coordinatrice umanitaria per l'Ucraina per l'Onu.
La funzionaria delle Nazioni Unite ha specificato che si tratta di una stima per difetto e molto probabilmente i numeri reali sono significativamente più alti. Lubrani ha aggiunto che almeno sei milioni di persone sono state finora sfollate all'interno del conflitto e altri 5,3 milioni sono fuggiti all'estero dall'invasione del 24 febbraio.
"Negli ultimi quattro mesi – ha affermato Lubrani – l'Ucraina è stata l'epicentro dell'attenzione mondiale. E non per buone ragioni. Dall'inizio della guerra russa contro l'Ucraina, la vita di ogni singola donna, uomo e soprattutto bambino in questo Paese è stata dilaniata: i loro cari sono stati uccisi, feriti e traumatizzati, le loro famiglie divise, migliaia di case sono state bombardate. Il livello della sofferenza umana non può essere spiegato a parole. Ma forse i numeri daranno un'idea migliore".
ONU, appello a Russia e Ucraina: "Fare di più per proteggere i civili"
La funzionaria dell'ONU ha poi riassunto lo sforzo compiuto in questi oltre quattro mesi, non prima di aver chiesto alla Federazione Russa e al governo ucraino di "fare di più" per proteggere i civili. Le Nazioni Unite, in collaborazione con i suoi partner, hanno fornito assistenza salvavita a quasi 9 milioni di persone in ogni singola regione dell'Ucraina. "Quasi 2 milioni – ha aggiunto Lubrani – hanno ricevuto assistenza in denaro e sono in grado di fare le proprie scelte per soddisfare i propri bisogni primari. Siamo più di 300 organizzazioni che lavorano nella risposta all'emergenza, quasi 200 delle quali ONG nazionali. E questo è in complementarità con l'incredibile lavoro che migliaia e migliaia di volontari stanno facendo per sostenere le persone. Gli ucraini sono i primi soccorritori e si stanno davvero supportando a vicenda".
"Le parti in conflitto ignorano obblighi sui diritti umani"
La funzionaria ONU ha poi spiegato che molte altre cose non sono state fatte "per insicurezza, per impedimenti impostici che hanno impedito all'Onu e alle ONG di fare di più. Non abbiamo potuto consegnare forniture di soccorso o accedere a Kherson. Non abbiamo potuto consegnare forniture di soccorso o accedere a Mariupol. Non abbiamo potuto sostenere alcun tipo di assistenza, non siamo nemmeno riusciti a convincere le parti a concordare un passaggio sicuro dei civili da Sievierdonetsk in modo che potessero muoversi nella direzione da loro scelta. L'accesso alle aree non controllate dal governo è estremamente difficile, per non dire impossibile. Le parti in questo conflitto stanno palesemente ignorando i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani".