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In Siberia l’incendio più grande del mondo: vale tutti quelli del resto del pianeta messi assieme

L’incendio più vasto del mondo sta divampando in una delle regioni più fredde del pianeta, la Siberia. A denunciarlo Greenpeace, spiegando al Moscow Times che il rogo che sta devastando la Jacuzia ha un fronte di circa 2 mila chilometri e – a meno di forti piogge – risulta in questo momento assolutamente ingestibile.
A cura di Davide Falcioni
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L'incendio più vasto del mondo sta divampando in una delle regioni più fredde del pianeta, la Siberia. A denunciarlo Greenpeace, spiegando al Moscow Times che il rogo che sta devastando la Jacuzia ha un fronte di circa 2 mila chilometri e – a meno di forti piogge – risulta in questo momento assolutamente ingestibile. La regione siberiana, la più grande e la più fredda della Russia, è alle prese con roghi boschivi senza precedenti che ora, secondo l'ONG ambientalista, sono più grandi di tutti gli altri incendi del mondo messi insieme. I residenti sono in stato di emergenza da settimane, e il fumo denso e acre copre gli insediamenti e
raggiunge le città a centinaia di chilometri di distanza, mentre migliaia di volontari sono stati reclutati per combattere tentare di spegnere le fiamme.

Il più vasto di questi incendi ha superato il milione e mezzo di ettari, ha dichiarato al Moscow Times Alexey Yaroshenko, responsabile forestale di Greenpeace. "Se questo incendio crescerà di 400.000 ettari diventerà il più grande nella storia", ha detto, aggiungendo  che è impossibile contenerlo attraverso gli sforzi umani. "I vigili del fuoco dovrebbero spegnere una linea di fuoco lunga 2.000 chilometri". Una distanza – per rendere l'idea – pari a quella che separa Napoli da Londra. Senza piogge importanti, ha spiegato Yaroshenko, "nella migliore delle ipotesi potremmo salvare gli insediamenti e le infrastrutture che si trovano nel percorso del fuoco", ma per milioni di alberi e animali non ci sarà niente da fare.

Il fumo degli incendi in Siberia visto da un satellite della Nasa
Il fumo degli incendi in Siberia visto da un satellite della Nasa

Tra le cause degli incendi degli ultimi giorni ci sarebbero anche alcune pratiche forestali dannose, ha detto l'esperta di Greenpeace Yulia Davydova, dal momento che le autorità regionali non sono tenute a spegnere gli incendi nelle cosiddette "zone di controllo", lontane dagli insediamenti umani. Il disboscamento, sia illegale che legale, è un'altra causa comune, secondo i nuovi dati dell'Ong. Secondo il monitoraggio satellitare Copernicus dell'Unione
Europea gli incendi della foresta siberiana hanno già emesso 505 megatoni di anidride carbonica, un record. Il fumo, osservato con i satelliti della Nasa, la scorsa settimana ha raggiunto il Polo Nord e sembra che sia la prima volta nella storia conosciuta. In tutta la nazione, quest'anno finora oltre 13,4 milioni di
ettari di terra sono stati bruciati dagli incendi – un'area grande quanto la Grecia.

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