In Russia record di morti covid da inizio pandemia, scatta l’obbligo di vaccino in 25 regioni
Alla luce della impennata di casi di contagio e dei decessi covid, la Russia si avvia sempre di più verso l’obbligo di vaccino anti covid per una larga parte della popolazione. La vaccinazione obbligatoria per diverse categorie di lavoratori è stata già imposta in 25 regioni russe ma altre stano decidendo di adottare la stessa misure. Come ha spiegato il capo del servizio sanitario russo, Anna Popova, l’obbligo è valido per i lavoratori nei settori che comportano stretti contatti con altre persone. Oltre ai lavoratori del settore medico sanitario, l’obbligo vale anche per i settori dell'istruzione, dei trasporti pubblici e dell'intrattenimento.
Secondo Popova, l'organismo di vigilanza sanitaria russo sta lavorando insieme al ministero dello sviluppo economico per implementare questo obbligo nelle aziende, che devono dimostrare di aver fatto vaccinare almeno il 60% del loro personale. La misura fa parte di uno sforzo che il governo russo ha intrapreso per aumentare l’immunizzazione dei propri cittadini che risulta particolarmente bassa nonostante la disponibilità del vaccino Sputnik e che rischia di diventare un handicap drammatico in questa fase della pandemia dove i numeri di contagi e decessi covid in Russia aumenta costantemente.
Al momento infatti solo il 14% della popolazione ha ricevuto almeno una dose mentre il centro operativo anticoronavirus ha segnalato che in Russia nelle ultime 24 ore sono stati accertati 780 decessi provocati dal Covid-19, il record in un solo giorno dall'inizio dell'epidemia. Anche i contagi ieri son saliti di 24.702 unità, vicino al massimo giornaliero di quasi 30mila rilevato a dicembre. Ad oggi sono oltre 452mila gli attualmente contagiati in Russia. La Russia ha allentato quasi tutte le sue restrizioni, scommettendo sull'immunità di gregge invece che sui blocchi covid ma il generale scetticismo sui vaccini tra i cittadini hanno fatto salire le infezioni a livelli record dopo che la variante Delta ha iniziato a diffondersi a maggio.
A pesare su questa situazione, secondo Popova, "Purtroppo, ci sono alcuni esempi negativi come l'organizzazione di eventi di massa che ha innescato una crescita dell'incidenza dei contagi”. Il riferimento è all’organizzazione di festival che tra fine primavera e inizio estate hanno attirato decine di migliaia di spettatori ma che si son rivelati fonte di contagio con un aumento enorme dell'incidenza.