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In Russia e Kazakhistan centinaia di migliaia di evacuati per le inondazioni causate dal fiume Ural

Decine di migliaia di persone sono state evacuate in Russia e almeno 100mila in Kazakhistan a causa dei nubifragi e delle conseguenti inondazioni causate dall’ingrossamento del fiume Ural, il terzo più grande d’Europa.
A cura di Davide Falcioni
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Decine di migliaia di persone sono state evacuate, e altre centinaia se ne aggiungono ogni ora, dalla città di Orenburg, nella regione russa degli Urali, non lontano dal confine con il Kazakhistan, in un territorio investito nell'ultima settimana da nubifragi e conseguenti inondazioni. In alcuni punti il livello dell'acqua esondata dal fiume Ural ha toccato gli 11,7 metri, oltre 40 centimetri in più rispetto alla giornata di ieri e oltre due metri in più rispetto al precedente record del 1942. A Orsk, una diga di recente costruzione che avrebbe dovuto proteggere la città ha ceduto in diversi punti determinando importanti inondazioni.

Il livello dell'acqua sta aumentando rapidamente anche in un’altra regione russa – Kurgan – mentre nel vicino Kazakistan le autorità hanno affermato che finora sono state evacuate almeno 100mila persone.

Orenburg vista dall'alto
Orenburg vista dall'alto

"Siamo come l'Arca di Noè"

"Tutto è allagato, tutto è perduto, tutto", ha detto all'agenzia di stampa Reuters Dmitry Dragoshantsev, residente di Orenburg, mentre un altro, intervistato a bordo di un motoscafo, ha aggiunto: "A giudicare dal livello dell'acqua, tutti i mobili sono distrutti. Ci costerà una somma di denaro colossale". Ieri le autorità della regione di Orenburg avevano già ricevuto 200mila richieste di assistenza immediata, ma i pagamenti elargiti sono stati solo da 20mila rubli (201 euro) in contanti a 50.000 rubli per compensare la perdita di proprietà.

Colpito dall'inondazione anche un rifugio per animali, che ha tentato di prendersi cura di oltre 350 animali randagi e domestici abbandonati dai proprietari in fuga. "Siamo come l'Arca di Noè", ha detto all'agenzia di stampa Reuters la direttrice del rifugio Yulia Babenko.

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La principale causa dell'alluvione è il cambiamento climatico

Dietro le alluvioni che stanno interessando una vasta porzione della Russia e del Kazakistan c'è soprattutto il cambiamento climatico. La scorsa settimana, infatti, diversi fiumi, tra cui l'Ural, il terzo più grande d'Europa, hanno rotto gli argini a causa delle alte temperature stagionali, che hanno portato al rapido scioglimento di neve e ghiaccio sulle vette dei Monti Urali; le forti piogge degli ultimi giorni hanno poi contribuito ad aggravare la situazione.

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