video suggerito
video suggerito

In Portogallo nuovi sconti fiscali per giovani lavoratori, Irpef azzerata anche per gli stranieri

Con la legge finanziaria 2025, il Portogallo rivoluziona il regime fiscale Irs Jovem per favorire i giovani lavoratori, estendendo esenzioni e benefici anche agli stranieri. Una strategia ambiziosa per contrastare l’emigrazione e sostenere l’economia del Paese, che ha però ancora interrogativi sulla sua sostenibilità.
A cura di Francesca Moriero
0 CONDIVISIONI
Immagine

Il Portogallo ha cambiato la sua strategia fiscale: se in passato aveva infatti puntato sugli incentivi per attrarre pensionati stranieri, ora la priorità sembra quella di trattenere i giovani lavoratori e convincere chi è emigrato a tornare nel Paese. Il Parlamento ha approvato così una nuova legge finanziaria per il 2025 con modifiche all'Irs Jovem, il regime fiscale previsto a sostegno degli under 35, che prevede esenzioni parziali o totali dall’imposta sul reddito da lavoro per i giovani.

La nuova legge finanziaria comprende cambiamenti sostanziali, come l’estensione del regime fino ai 35 anni di età con l’ampliamento della durata complessiva a 10 anni. Il sistema diventa più inclusivo anche per i lavoratori stranieri. Inoltre, il limite massimo di reddito esente è stato innalzato, rendendo il Paese una meta ancora più attraente per chi cerca opportunità professionali. La misura comporta tuttavia un costo significativo per le casse dello Stato, stimato in circa 650 milioni di euro annui. Resta quindi ora da vedere se queste nuove misure saranno sufficienti a invertire una tendenza consolidata e a sostenere l’economia a lungo termine.

Cosa prevede la nuova riforma

La normativa attuale offre già esenzioni fiscali progressive sui redditi da lavoro per i giovani: il 100% del reddito è esente nel primo anno, il 75% dal secondo al quarto anno, il 50% fino al settimo anno e il 25% dall’ottavo al decimo. Con la nuova legge, queste agevolazioni vengono estese fino ai 35 anni di età e la durata complessiva del regime passa così da 5 a 10 anni. Non sarà poi più necessario completare un ciclo di studi per accedere al beneficio, e questo renderà il regime più inclusivo e mirato a tutti i giovani lavoratori, sia dipendenti sia autonomi.

Apertura agli stranieri e nuovo tetto massimo di reddito

La manovra introduce importanti novità anche per i giovani lavoratori stranieri: chi decide di trasferirsi in Portogallo e risiedere nel Paese potrà beneficiare delle stesse agevolazioni fiscali. Inoltre, il limite massimo di reddito soggetto a esenzione sale a 28.009 euro annui, un aumento significativo rispetto ai tetti precedenti.

Vincoli e restrizioni

Nonostante l’ampliamento del regime, permangono alcune limitazioni. Restano infatti esclusi i contribuenti che beneficiano di altri regimi fiscali, come l’incentivo alla ricerca scientifica, il programma Regressar per l'aiuto agli emigrati e alle loro famiglie, il sostegno finanziario previsto e concesso dall'Istituto per l'occupazione e la formazione professionale (IEFP), e il regime di residenza non abituale. Inoltre, l’esenzione non si applica negli anni in cui non si percepiscono redditi, ma può essere recuperata negli anni successivi fino al limite di dieci anni complessivi.

Costi e dubbi sulla sostenibilità

La nuova misura costerà circa 650 milioni di euro l’anno alle casse dello Stato, un investimento che ha sollevato perplessità da parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che ha sottolineato che, sebbene le entrate temporaneamente più elevate possono aiutare a raggiungere gli obiettivi fiscali, le nuove riduzioni fiscali richiederebbero un’attenta pianificazione per garantire la sostenibilità del sistema. Per Luís Montenegro, primo ministro del Portogallo, presidente del PSD, l’obiettivo principale resta tuttavia quello di mirare a rafforzare la capacità del Paese di trattenere talenti e attirare giovani lavoratori.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views