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In ospedale la rimandano a casa, bimba di un anno aveva ingerito batteria: ustione da acido alla gola

Un medico australiano ha controllato la piccola Amity con uno stetoscopio prima di rimandarla a casa senza prescrivere alcuna visita o terapia. La piccola è stata messa in coma indotto e ora è alimentata con un tubo.
A cura di Antonio Palma
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"Siamo davvero fortunati che sia ancora qui", così i genitori di una bambina australiana di appena un anno denunciano quello che appare un grave caso di malasanità. Portata al pronto soccorso di un ospedale del Queensland con sintomi come vomito e difficoltà respiratoria, la piccola Amity Buchanan infatti è sta visitata da un medico e poi rimandata a casa senza nessuna terapia, ma in realtà aveva ingoiato una batteria tampone che le è costata una lesione da bruciatura da acido in gola lunga circa otto centimetri.

L’episodio al Mackay Base Hospital, principale ospedale della regione del Queensland, dove i genitori della bimba erano arrivati segnalando che sospettavano che avesse ingoiato qualcosa di pericoloso. Secondo il loro racconto, un medico ha controllato Amity con uno stetoscopio prima di rimandarla a casa senza prescrivere alcuna visita o terapia.

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Il giorno successivo, la piccola però si è aggravata e dopo un consulto col medico di famiglia, i genitori sono tornati in ospedale con la richiesta di una radiografia. Dall’esame la terribile scoperta: la piccola aveva una batteria tampone in gola.

Solo a questo punto Amity è stata sottoposta a un intervento chirurgico d'urgenza per rimuovere la batteria. La piccola quindi mercoledì è stata trasferita in aereo a Brisbane dove è stata ricoverata al Queensland Children's Hospital. La piccola è stata messa in coma indotto mentre viene sottopone a ulteriori analisi e cure e avrà conseguenze fisiche dalle lesioni.

"Se il dottore avesse fatto subito la radiografia in quel momento, probabilmente sarebbe felice e in salute a casa in questo momento” denunciano i genitori che parlano di incuria e sono pronti ad agire per vie legali contro l'ospedale.

Dall’ospedale spiegano che la bimba al momento dell’arrivo in pronto soccorso non aveva gravi sintomi e i genitori avevano ipotizzato potesse aver ingerito polistirolo che non sarebbe apparso in una radiografia. “Non eseguiamo di routine questi esami su bambini che hanno ingerito un corpo estraneo radiotrasparente se la loro situazione clinica è normale” spiegano dall’ospedale, aggiungendo: “Come sempre, chiediamo ai pazienti di ripresentarsi in pronto soccorso se sviluppano nuovi sintomi o se le loro condizioni peggiorano”.

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