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In Olanda vince l’ultradestra di Wilders: “Siamo il partito più grande, governeremo”

Vince le elezioni in Olanda l’ultradestra anti-Islam di Geert Wilders: il suo Pvv è primo partito.
A cura di Annalisa Cangemi
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Con le elezioni legislative in Olanda si chiude l'era del dopo Mark Rutte per fare spazio all'estrema di destra di Geert Wilders. L'ultranazionalista anti-Islam arriva primo: il Pvv,  il Partito per la Libertà è il primo partito alla Camera dei Rappresentanti.

I primi risultati ufficiali delle elezioni politiche in Olanda confermano la vittoria dell'ultradestra di Geert Wilders. Con 64 comuni scrutinati su 346, il Partito per la libertà è al 23,8%. Per il secondo posto si profila un testa a testa tra la lista congiunta Socialdemocratici-Verdi (PvDA-GL) guidata da Frans Timmermans, al 15% delle preferenze, e i liberali di destra (Vvd) del premier uscente Mark Rutte, guidati da Dilan Yesilgoz, al 14,4%. Il Nuovo contratto sociale (Nsc) fondato dal cristiano-democratico Pieter Omtzigt ottiene invece il 13,9%. Più staccati gli altri partiti, tra i quali il Movimento dei cittadini boeri (Bbb) a rappresentanza degli agricoltori, al 5,5%. Indietro il populista Thierry Baudet con il suo Forum per la Democrazia (FvD), fermo al 2,2%.

"Il Pvv è il partito più grande" e "governeremo" ha subito commentato il leader dell'estrema destra, aggiungendo che la sua formazione "non può più essere ignorata". Il 60enne Wilders però non ha ancora la certezza di diventare premier: dovrebbe ottenere 37 seggi (in sostanza raddoppiando i deputati rispetto alle ultime elezioni, nel 2021, quando si fermò a 17). Molto indietro tutti gli altri. L'alleanza progressista GroenLinks-PvdA dell'ex vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, avrebbe 25 seggi (in precedenza, Verdi e laburisti avevano insieme 17 seggi) e il conservatore VVD di Dilan Yesilgoz ne otterrebbe 24: è il partito dell'ex premier Mark Rutte che ha subito un tracollo visto che nel 2021 aveva 34 deputati. Il partito Nsc (Nuovo Contratto Sociale), fondato appena ad agosto dall"ex cristiano-democratico Pieter Omtzigt, dovrebbe essere quarto con 20 seggi.

I sondaggi prima delle elezioni davano un emozionante testa a testa tra la destra populista, la prima alleanza rosso-verde e il partito VVD di Rutte (che da qualche mese per la prima volta ha una donna al timone). Ma il Pvv di Wilders ha continuato a salire nei sondaggi nelle ultime settimane.

Attivista anti-Islam che ha promesso di vietare il Corano e le moschee, Wilders in campagna elettorale ha comunque moderato i toni, sostenendo che l'Islam non è una priorità, ma assicurando che chiuderà le frontiere ai richiedenti asilo. Dovrà comunque faticare per trovare partner di coalizione per formare un governo.

Gli servirebbero 76 seggi per la maggioranza, sui 150 totali in Parlamento. E nessuno dei leader degli altri tre principali partiti in campagna elettorale si è detto disponibile a governare con lui. La sua vittoria comunque potrebbe avere ripercussioni in a livello internazionale. Non è un caso che il voto era guardato con grande attenzione anche Bruxelles, dove il premier uscente, Mark Rutte, ha sempre giocato un ruolo di primo piano anche in contrasto con i paesi della sponda Sud dell'Unione. Ed era guardato anche con apprensione visto che il Pvv ha promesso un referendum sull'adesione dei Paesi Bassi all'Unione europea. E non è un caso che il premier nazionalista ungherese Viktor Orban abbia salutato con entusiasmo "il vento del cambiamento" e il vicepremier Matteo Salvini abbia commentato la vittoria dicendo che "una nuova Europa è possibile".

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