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In Messico la gente muore di sete, ma miliardi di litri d’acqua vanno alle aziende che fanno bibite

In Messico sta montando la rabbia della popolazione che da mesi ormai è senza acqua mentre è costante l’aumento dei prezzi dell’acqua in bottiglia che in molte regioni è ormai l’unica fonte di acqua potabile.
A cura di Antonio Palma
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Con il cambiamento climatico in atto, l’inquinamento e la siccità, il Messico ha scoperto di avere un disperato bisogno di acqua potabile per la propria popolazione. Da mesi ormai, in alcune regioni e città del Paese nordamericano, la popolazione infatti è senza acqua corrente ed è costretta a fare lunghe file davanti alle autobotti con bidoni e contenitori vari per portare a casa un po’ di acqua.

È il caso dello stato del Nuevo León, nel Messico nord-orientale, e in particolare della sua capitale Monterrey la cui popolazione ha dovuto fare i conti con pesanti razionamenti dell’acqua potabile, resa disponibile per sole sei ore al giorno.

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Una vera e propria piaga che però colpisce soprattutto la popolazione più povera che non può permetteresti l’acqua in bottiglia e inoltre ha un accesso ai rubinetti drasticamente inferiore ai quartieri ricchi. Spesso inoltre le autobotti forniscono solo acqua non potabile che viene usata solo per i servizi igienici.

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La tensione è ormai alle stelle e cresce la rabbia dei residenti di fronte a una evidente e terribile dinamica: mentre loro lottano per accedere all’acqua c’è chi estrae e consuma miliardi di litri di acqua dai bacini pubblici, si tratta delle aziende che fanno bibite. La protesta monta e lo slogan “Non è siccità, è saccheggio” è diventato molto popolare.

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In zona infatti sorgono grandi stabilimenti di imbottigliamento, tra cui Coca Cola e Heineken, che sfruttano le risorse idriche locali in virtù di vecchi contratti che ora però rischiano di creare grandi sofferenze alla popolazione locale.

Secondo le stime delle associazioni locali, queste aziende consumano quasi 90 miliardi di litri all'anno e oltre la metà di questi è acqua proveniente da bacini pubblici. Tutto questo mentre il Messico sta affrontando la peggiore crisi idrica degli ultimi 30 anni a causa di una crisi climatica che ha causato siccità ed estati sempre più roventi.

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Per questo anche il presidente messicano, Andrés Manuel López Obrador, ha chiesto alle aziende produttrici di bevande di interrompere la produzione e di dare la loro acqua alla popolazione. Per ora Heineken ha detto che destinerà il 20% della sua fornitura di acqua per uso pubblico mentre  Coca-Cola ha invitato i cittadini a raccogliere gratuitamente l'acqua recandosi al suo stabilimento che però è fuori mano.

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Le associazioni locali denunciano però anche un costante aumento dei prezzi dell’acqua in bottiglia che in molte regioni è ormai l’unica fonte di acqua potabile e dalle aziende per ora non c’è nessuno spiraglio di cambiamenti in atto.

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