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In Messico è stata trovata una fossa comune con oltre 700 resti umani

Le autorità dello Stato di Chihuahua hanno trovato una fossa comune clandestina nel municipio di Madera contenente oltre 700 resti umani e una settantina di bossoli.
A cura di Davide Falcioni
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Orrore in Messico, dove le autorità dello Stato di Chihuahua hanno trovato una fossa comune clandestina nel municipio di Madera contenente oltre 700 resti umani. Secondo una prima ricostruzione fornita, il personale della Commissione di ricerca locale ha identificato la località dopo aver riscontrato una zona di "alterazione termica" a causa di un precedente rogo. Ulteriori indagini hanno portato al ritrovamento dei resti ossei umani e di numerosi reperti non biologici. Nell'area sono stati anche recuperati e inviati presso laboratori balistici proiettili e oltre 70 bossoli di diversi calibri.

L'Unità specializzata per le investigazioni sulle persone scomparse e l'Agenzia investigativa statale hanno partecipato all'esame di oltre 7mila metri quadrati dell'area per escludere la presenza di altri ritrovamenti. Chihuahua conta più di 400 fosse comuni clandestine nel suo territorio, circa la metà si trovava a Ciudad Juárez.

In Messico oltre 180mila omicidi negli ultimi 5 anni

Il Messico si conferma dunque uno dei Paesi con il più alto tasso di omicidi a livello globale. Secondo i dati ufficiali forniti dal governo del presidente Andrés Manuel López Obrador – che ha preceduto l'attuale leader del Paese Claudia Sheinbaum – nell'aprile di quest'anno é stata superata la soglia delle 180mila persone assassinate nell'ultimo quinquennio. Le informazioni vengono pubblicate quotidianamente nei rapporti del Segretariato esecutivo del Sistema nazionale di pubblica sicurezza (SESNSP) e nel Rapporto preparato dal Segretariato per la sicurezza e la protezione dei cittadini (SSPC). Secondo queste fonti, negli ultimi cinque anni e mezzo sono state assassinate 180.702 persone, una cifra superiore a quelle registrate durante gli interi sessenni di Enrique Peña Nieto (150mila) e Felipe Calderón (122mila). Gli alti livelli di violenza nel Paese sono principalmente legati agli antagonismi tra i cartelli della droga che cercano di espandere le proprie aree di influenza.

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