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In Italia solo l’1,4% del Pil viene riservato al welfare per famiglie e figli

Secondo una ricerca condotta da Eurostat, il Belpaese si colloca al diciottesimo posto in Europa per la percentuale di pil destinata a famiglie e figli. In testa i Paesi scandinavi con circa il 4%, all’ultimo posto la Spagna, con una quota pari allo 0,6% di Pil. Molto più ampia la quota destinata alle politiche sociali per la terza età, pari al 14% del Pil.
A cura di C. M.
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Ammonta a circa il 1,4% la quota di prodotto interno lordo destinata alla promozione di strumenti per la protezione sociale di famiglie e figli, mentre per la vecchiaia lo Stato dispensa circa il 14% del pil. Sono i dati che emergono da un'elaborazione di Adnkronos basata su una ricerca di Eurostat relativa all'anno 2014.

Stando ai dati, l'Italia si colloca al diciottesimo posto in Europa per la percentuale di pil destinata a famiglie e figli. In testa, la Danimarca, con il 4,8% del pil, segue la Norvegia con il 3,4% e infine la Finlandia con il 3,3%. All'ultimo posto la Spagna, con una quota pari allo 0,6% di Pil riservato a famiglie e figli.

Per quanto riguarda la spesa riservata a strumenti economici per la protezione sociale della terza età, l'Italia si posiziona al secondo posto con il 14% del Pil, alle spalle della Grecia che arriva al 15,3%. Nel dossier viene inoltre osservato che, escludendo eccezioni peculiari, i paesi in cui la spesa per vecchiaia è più elevata presentano anche una spesa per famiglia e figli più bassa.

La quota complessiva di prodotto interno lordo che l'Italia riserva alla gestione dei servizi sociali è invece pari al 21,4%, superiore sia alla media dell'area euro, che ammonta al 20,4%, che a quella dell'Europa a 28, che si ferma al 19,5%, ma viene comunque superata dal 25,4% della Finlandia, e da Francia e Danimarca, che rispettivamente riservano il 24,8% e il 24,5% del prodotto interno lordo.

In Europa, si sottolinea nel dossier, sono i paesi francofoni a perseguire le migliori politiche a sostegno della natalità, registrando una spesa per famiglia e figli mediamente elevata, oltre ad essere articolata su più misure. I paesi scandinavi, invece, presentano un modello di protezione sociale di tipo universalistico, fondato sia su aiuti finanziari destinati alle famiglie, sia sull'offerta di servizi pubblici efficienti e politiche di conciliazione dei ritmi lavorativi. I paesi anglosassoni puntano sull'implementazione di politiche in favore della riduzione della povertà, ovvero si preoccupano di sostenere le fasce della popolazione in condizioni di reale necessità, con misure di contrasto dell'emarginazione sociale.

I paesi mediterranei, invece, perseguono politiche di "solidarietà familiare allargata", prive di un sistema universale di servizi familiari e che forniscono accesso a servizi pubblici limitati, quando non addirittura assenti, e prevedono scarse misure di conciliazione.

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