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In Iran data alle fiamme la casa natale dell’Ayatollah Khomeini, le proteste non si fermano

In Iran le proteste non si fermano e cresce anche la violenza e il livello degli obiettivi dei manifestanti. Dimostranti hanno preso di mira addirittura uno dei massimi simboli del regime teocratico iraniano, la casa natale dell’Ayatollah Ruhollah Khomeini, padre della rivoluzione iraniana.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante la pesantissima repressione con oltre 350 morti tra i manifestanti, in Iran la protesta di piazza non si ferma e oggi, a quasi tre mesi dall’inizio delle manifestazioni, cresce anche la violenza e il livello degli obiettivi dei manifestanti. Nelle scorse ore, infatti, dimostranti hanno preso di mira addirittura uno dei massimi simboli del regime teocratico iraniano, la casa natale dell’Ayatollah Ruhollah Khomeini.

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Luogo simbolico per eccellenza dell’Iran attuale in quanto casa natale del padre della rivoluzione iraniana, conosciuta infatti anche rivoluzione khomeinista.  Khomeini infatti è stato capo spirituale e politico del suo Paese e Guida suprema dell'Iran dal 1979 al 1989 dopo la cacciata dello scià che trasformò la monarchia del paese in una repubblica islamica sciita, la cui costituzione si ispira alla legge coranica.

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La casa da tempo è stata trasformata in un museo dedicato a Khomeini e per questo è vista come simbolo del regime di Teheran. Secondo quanto raccontano i media internazionali come Afp, l’edificio sarebbe stato preso di mira giovedì sera dai manifestanti con lancio di bottiglie molotov durante uno dei tanti cortei di protesta anti-regime nati a seguito della morte in carcere di Mahsa Amini.

La scena del corteo e del lancio delle bottiglie incendiarie con relativo rogo è stata ripresa anche in diversi video pubblicati e rilanciati poi sui social. I filmati mostrano i manifestati sfilare davanti alla casa museo nella città di Khomeyn, nella provincia occidentale di Markazi, poi il lancio di molotov e le fiamme mentre la folla di manifestanti esultanti continua la marcia. Al momento non è stata resa nota l'entità dei danni alla casa

Khomeini è morto nel 1989 ma rimane oggetto di venerazione da parte della leadership clericale guidata dal successore Ayatollah Ali Khamenei. Per questo le immagini di Khomeini sono state in più occasioni prese di mira e anche bruciate o deturpate dai manifestanti durante le proteste in Iran.

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