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Covid 19

In Inghilterra crollano incidenza ed indice Rt: verso la fine della terza ondata

La pandemia di Covid-19 sembra arretrare in Inghilterra dopo l’impennata di casi di inizio luglio: secondo gli ultimi dati l’indice Rt di trasmissione del virus è sceso sotto la soglia di guardia di 1 per la prima volta in 12 settimane, mentre i nuovi contagi sono diminuiti nell’87% del Paese, in particolare nello Yorkshire.
A cura di Ida Artiaco
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Continua ad arretrare la pandemia di Covid-19 in Inghilterra dopo l'impennata di nuovi casi registrata all'inizio di luglio. Secondo gli ultimi dati ufficiali, infatti, l'indice Rt di trasmissibilità del virus è sceso significativamente ad un intervallo compreso tra 0,8 e 1,1, mentre solo una settimana fa questo valore era compreso tra 1,1 e 1,4. Il valore è sceso al di sotto della soglia di guardia di 1 per la prima in 12 settimane. Inoltre, i contagi sono diminuiti nell'87% del paese: nello specifico, i dati relativi ai sette giorni precedenti il primo agosto mostrano che su 315 aree locali in cui è divisa l'Inghilterra, 37 (12%) hanno visto un aumento settimanale dei tassi, 275 (87%) hanno visto un calo e tre sono rimaste invariate, nonostante si sia verificato al contempo un leggero calo del numero dei tam poni effettuati.

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L'indice Rt più basso è quello che si registra nel nord-est del Paese e nello Yorkshire, così come nel nord-ovest, con entrambe le aree con un valore compreso tra 0,7 e 1. I tassi sono più alti sono invece nell'est dell'Inghilterra, nel sud-est e a Londra. Si ricordi, tuttavia, che l'indice Rt è un indicatore che non riflette la situazione attuale ma dipinge un quadro più chiaro della velocità con cui il virus si stava diffondendo almeno tre settimane prima della pubblicazione dei dati stessi. Come in Italia, le istituzioni stanno dando maggior peso ad altri indicatori come l'incidenza e la pressione sugli ospedali, ma l'Rt resta importante proprio per capire quanto sia trasmissibile l'infezione. Secondo il professor Paul Hunter, esperto di malattie infettive presso l'Università dell'East Anglia, "l'ultimo rapporto dell'ONS, l'ente di statistica nazionale, fornisce un'ulteriore conferma che i tassi di infezione stanno davvero diminuendo in tutto il Regno Unito".

Come mai si stia verificando questa situazione è una domanda che si pongono anche gli esperti inglesi. Alcuni notano che la chiusura della scuola il 23 luglio scorso potrebbe aver messo il freno al trend di contagi che erano alti soprattutto tra i giovani, e poi c’è la fine di Euro2020 responsabile dell’impennata di casi tra i tifosi. Ma secondo alcuni c'entrerebbe anche l'immunità al Covid-19, che si è sviluppata nella popolazione grazie sia alle vaccinazioni, con oltre 46.8 milioni di prime dosi e oltre 38 milioni di richiami somministrati, rispettivamente circa il 90% ed il 70% della popolazione adulta, che alle infezioni dirette di chi si è ammalato.

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