In India scoperti sulle rive del Gange almeno 90 corpi di sospette vittime del Covid
È salito ad almeno 90 il bilancio dei cadaveri di sospette vittime del Covid-19 rinvenuti sulle rive del Gange in India, mentre il virus continua a diffondersi nelle zone rurali del Paese. I corpi, in avanzato stato di decomposizione, sono stati trascinati dalle acque del fiume sacro negli stati di Bihar, Uttar Pradesh e Madhya Pradesh, tra i più colpiti dalla nuova ondata della pandemia. È quanto riferisce il quotidiano inglese The Guardian, sottolineando che più di 70 salme sono stati scoperte nel distretto di Buxar, nello stato del Bihar, e altre dozzine di corpi sono stati trovati nei distretti di Ghazipur e Ballia nel vicino stato di Uttar Pradesh. Altri ancora sono stati scoperti mentre galleggiavano anche nel fiume Runj a Panna, nello stato di Madhya Pradesh, che funge da fonte d'acqua per gli abitanti dei villaggi e il loro bestiame.
All'inizio della settimana almeno una trentina di cadaveri erano stati ritrovati nelle acque del Gange nello stato del Bihar. Si pensava che avessero galleggiato per più di cinque giorni, erano gravemente decomposti e i funzionari hanno detto che era difficile confermare se fossero morti per Covid-19 o per altre cause. Molti pensano che le salme siano state letteralmente scaricate nel fiume a causa della pressione sui crematori, ormai stracolmi, e dell'aumento del costo, oltre che per la carenza, della legna per accendere le pire. Le immagini di autisti di ambulanze che lanciano corpi da un ponte al confine tra Uttar Pradesh e Bihar nel fiume hanno fatto negli ultimi giorni il giro dei social media. Fonti di polizia locali hanno detto che i resti recuperati sarebbero stati sepolti in una fossa comune, anche se prima sarebbero stati prelevati campioni di Dna per cercare di capire le reali cause di quei decessi. Il ministro del governo centrale Gajendra Singh Shekhawat ha definito l'incidente "inaspettato. Il primo ministro Modi è impegnato nella pulizia del fiume", ha aggiunto.
Intanto, non accenna a diminuire la furia della pandemia di Covid-19 in India. Ieri è stato raggiunto un nuovo record di morti, 4.205 secondo i numeri ufficiali, mai così tanti dall'inizio dell'emergenza sanitaria, ma che potrebbero essere molti di più. Sono state registrate anche altre 348.421 infezioni, spingendo il totale del paese a 20,3 milioni, una cifra che gli esperti ritengono sia, anche in questo caso, una sottostima. Ma mentre nelle grandi città, come Nuova Delhi e Mumbai, i contagi sembrano lentamente rallentare, preoccupa la rapida diffusione del virus nelle aree rurali, caratterizzate da infrastrutture sanitarie scadenti, mancanza di medici, ventilatori e ossigeno e scarsa capacità di test Covid. In Bihar, il 76% dei casi si trova proprio in queste zone e nelle piccole città, mentre nell'Uttar Pradesh la percentuale è del 65%.