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In Grecia arriva la settimana lunga, si lavora sei giorni per 48 ore, sindacati: “Misura barbara”

La nuova normativa, appena entrata in vigore, consente a determinate aziende di chiedere ai propri lavoratori turni su sei giorni a settimana, anziché cinque, per complessive 48 ore di lavoro settimanale. Come contropartita le 8 ore in più saranno pagate il 40 per cento in più rispetto al salario base. I sindacati: “I datori imporranno lo straordinario evitando di assumere”.
A cura di Antonio Palma
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In controtendenza rispetto al resto dell'Europa ma anche a gran parte del mondo, la Grecia ha introdotto la "settimana lunga" di lavoro. Si tratta di una nuova normativa che consente a determinate aziende di chiedere ai propri lavoratori turni su sei giorni a settimana, anziché cinque, per complessive 48 ore di lavoro settimanale. La misura, voluta dal governo conservatore guidato dal primo ministro Kyriakos Mitsotakis, è entrata in vigore da questa settimana con tutto il corollario di inevitabili polemiche.

Secondo il governo, le nuove norme si applicano solo alle aziende private che forniscono servizi 24 ore su 24, quindi soprattutto aziende di servizi, ma non potranno essere applicate alla ristorazione e all’accoglienza dei turisti. Il personale di determinati settori e stabilimenti manifatturieri invece avranno la possibilità di lavorare altre due ore al giorno o un turno extra di otto ore. Sempre per un massimo di 48 ore settimanali. Come contropartita le 8 ore in più saranno pagate il 40 per cento in più rispetto al salario base e il 115 per cento in più se il sesto giorno di lavoro capiterà di domenica o durante una festività.

"Una legge positiva sia per il lavoratore che prende più soldi, sia per la crescita economica" ha dichiarato il premier greco, secondo il quale la settimana lavorativa di sei giorni contribuirà a stimolare un'ulteriore crescita e a incrementare la produttività del Paese. Secondo il governo conservatore, in questo modo si risolve il problema degli straordinari non pagati e il diffuso problema del lavoro sommerso.

Affermazioni duramente contestate dai sindacati che parlano di "Misura barbara". Secondo i rappresentanti dei lavoratori, in questo modo i datori potranno di fatto imporre ore di lavoro aggiuntive ai dipendenti evitando di assumere altro personale, senza contare che nel Paese i controlli su questi spetti sono pressoché assenti. “Non ha alcun senso, quando quasi tutti gli altri Paesi civili stanno promulgando una settimana lavorativa di quattro giorni, la Grecia decide di fare il contrario”, ha dichiarato al Guardian  il sindacalista Akis Sotiropoulos, aggiungendo: "La crescita economica si ottiene con la produttività e una produttività più alta si ottiene con condizioni di lavoro migliori, una migliore qualità della vita: e questo significa lavorare meno ore, non di più".

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