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In Germania la gestrice di due hotel offre stanze ai senzatetto durante il lockdown

Myléne Delattre , una donna di trent’anni che gestisce da sei anni il Bedpark Hostel e il Bedpark Hotel di Amburgo, ha deciso di non tenere chiuse le sue due strutture ma di metterle a disposizione dei clochard: in decine dall’inizio dell’epidemia ne hanno approfittato.
A cura di Davide Falcioni
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Le conseguenze di un lockdown generale non sono uguali per tutti e possono essere drammatiche per chi non ha un lavoro, degli affetti stabili e una casa in cui stare: in Germania, nel cuore dell'inverno e all'inizio di una nuova chiusura totale che durerà almeno fino al 10 gennaio, sono migliaia i senzatetto che rischiano di ammalarsi. Per questa ragione Myléne Delattre , una donna di trent'anni che gestisce da sei anni il Bedpark Hostel e il Bedpark Hotel di Amburgo, ha deciso di non tenere chiuse le sue due strutture ma di metterle a disposizione dei clochard. Secondo un censimento, infatti, sono almeno 1920 i senzatetto che vivono per le strade dell'importante città portuale che si affaccia sul Mare del Nord. Dall'inizio della pandemia ha dato ospitalità ad almeno 70 persone dimostrando che anche nel pieno di un'emergenza sanitaria è possibile essere generosi e solidali.

"All'inizio della crisi del coronavirus, a marzo, io e i miei collaboratori ci siamo seduti intorno a un tavolo e abbiamo pensato a cosa avremmo potuto fare con le nostre stanze improvvisamente vuote". La donna, intervistata dallo Spiegel, ha raccontato di aver scritto lettere agli enti di beneficenza della sua città e di aver comunicato loro che erano disponibili delle camere. "Dopo pochi giorni sono arrivati i primi senzatetto; molti di loro avevano diverse malattie o un sistema immunitario indebolito. Per loro era molto alto il rischio di contrarre forme pericolose di Covid-19". Attualmente venti senza fissa dimora stanno alloggiando al Bedpark Hostel e altri 13 al Bedpark Hotel. "Occupano un solo piano, mentre a chi viaggia per lavoro ne abbiamo destinato un altro . Nessuno si è mai lamentato anzi in alcuni casi si sono strette delle belle amicizie. Sono molto contenta di questi incontri. Il più delle volte i clochard sono persone che nella vita hanno avuto grandi sfortune. Non mi hanno mai dato problemi, non si sono mai registrati furti o danni. Solo un televisore è scomparso una volta, ma non per questo smetterò di accogliere chi ha bisogno di un tetto".

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